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Morbillo. Un 2017 disastroso: quasi 5mila casi. Un anno fa erano stati solo 862. Il 95% delle persone colpite non era vaccinato o aveva fatto solo la prima dose

26 Gennaio 2018 by serafini0
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Il bilancio lo fa il primo bollettino mensile del 2018 curato dall’Istituto superiore di sanità. Nel corso del 2017 registrati 4 decessi. Nove casi su dieci in otto Regioni. Nel Lazio la regione con il tasso di incidenza più elevato seguita dal Piemonte. Il 95% dei casi era non vaccinato o vaccinato con una sola dose. Tra gli operatori sanitari registrati 322 casi.

Dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 10.065 casi di morbillo di cui 2.258 nel 2013, 1.696 nel 2014, 258 nel 2015, 862 nel 2016 e 4.991 nel 2017, con 4 decessi accertati.

Solo nell’ultimo anno quindi abbiamo avuto quasi sei volte i casi dell’anno precedente. Una vera e propria epidemia che ha allarmato anche l’Europa e che ci ha visti secondi per numero di casi solo alla Romania.

I dati sono contenuti nel primo bollettino mensile del 2018 dell’Istituto superiore di sanità.

Nel 2017, l’incidenza di casi di morbillo a livello nazionale è stata pari a 8,2/100.000 ma il 90% dei casi è stato segnalato da otto Regioni: Lazio (n=1.699), Lombardia (n=787), Piemonte (n=629), Sicilia (n=425), Toscana (n=370), Veneto (n=288), Abruzzo (n=173) e Campania (n=108).

La regione Lazio ha riportato il tasso d’incidenza più elevato (28,8 casi/100.000 abitanti), seguita dal Piemonte (14,3/100.000) e dall’Abruzzo (13,1/100.000).

Il 79% dei casi è stato confermato in laboratorio. Il 95% dei casi era non vaccinato o vaccinato con una sola dose.

L’età mediana dei casi è stata pari a 27 anni (range: 1 giorno – 84 anni). Il 17,4% dei casi (n=870) aveva meno di cinque anni di età (incidenza 34,8 casi/100.000). Di questi, 282 erano bambini al di sotto dell’anno di età (incidenza 60,3 casi/100.000). Il 49,2 % dei casi si è verificato in soggetti di sesso maschile. L’87,5% dei casi per cui è noto lo stato vaccinale (n=4.061/4.991) era non-vaccinato e il 7,2% aveva effettuato una sola dose di vaccino. L’1,6% aveva ricevuto due dosi e il 3,7% non ricorda il numero di dosi.

Il 35,8% dei casi (1.786/4.991) ha riportato almeno una complicanza. La complicanza più frequente è stata la diarrea, riportata in 793 casi (15,9%). Sono stati segnalati 378 casi di polmonite (7,6%) e 2 casi di encefalite. Altre complicanze riportate includono casi di stomatite (730 casi), cheratocongiuntivite (496 casi) ed epatite (444 casi).

Il 44,8% dei casi è stato ricoverato e un ulteriore 22% si è rivolto ad un Pronto Soccorso. Sono stati segnalati quattro decessi, di cui tre bambini sotto i 10 anni di età (rispettivamente 1, 6 e 9 anni) e una persona di 41 anni, tutti non vaccinati. In tutti i casi erano presenti altre patologie di base e la causa del decesso è stata insufficienza respiratoria.

I focolai si sono verificati in ambito familiare, scolastico, e spesso anche in quello nosocomiale.

Sono stati segnalati 322 casi tra operatori sanitari in 18 Regioni (tutte eccetto Valle d’Aosta, Molise e P.A. Bolzano).


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