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Mascherine, la politica dalla parte dei farmacisti. Ecco gli interventi

14 Maggio 2020 by serafini0
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E’ trasversale la difesa della politica verso i farmacisti accusati, qualche giorno fa dal Commissario Arcuri, di avere responsabilità nella penuria di mascherine da vendere a 0,50 più iva, cioè a 0,61€.

“I farmacisti anche in questa emergenza – ha dichiarato l’ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – sono stati sempre presenti e in prima linea, rischiando, a volte, la  propria salute, non solo espletando l’essenziale funzione di  distributori di farmaci ma anche assolvendo il delicato compito di  stare al fianco dei cittadini, non facendoli sentire mai soli, non  solo secondo le indicazioni del governo ma spesso anche con iniziative individuali”. Ed ha aggiunto: “assimilarli a meri esercizi commerciali o scaricargli  responsabilità non proprie non aiuta il complesso lavoro dei prossimi giorni. Ricordo che le farmacie, nei piccoli borghi unici presidi di  salute, sono una infrastruttura essenziale per il Servizio sanitario  nazionale e durante l’epidemia hanno spesso svolto un ruolo di  riferimento per queste comunità. Sono certa che, anche a rischio  dell’incolumità personale, continueranno ad esserlo senza indugi anche nella fase due e tre”.

“L’ideologia grillina dimostra tutta la  sua inadeguatezza – ha spiegato Silvio Berlusconi ospite di ‘Fuori dal coro’ di  Mario Giordano su Retequattro – ma il problema non sono solo i 5 Stelle, perché  tutto il governo delle quattro sinistre è prigioniero di una visione  statalista che è del resto nella sua natura. Ma questa logica non  funziona mai, neanche nelle piccole cose, come il prezzo fissato delle mascherine a 50 centesimi. Secondo loro doveva servire ad evitare  speculazioni su un bene diventato di prima necessità. Invece è  successo che le mascherine sono sparite dalle farmacie e dal mercato.  Questi del governo non conoscono neppure le leggi più semplici del  mercato”. “Il mercato globale -ha sottolineato ancora il Cav- ha le sue regole, i  produttori non vendono più le mascherine all’Italia perché a quel  prezzo non sarebbe conveniente produrle e poi perché ci sono altri  Stati che le comprano a un prezzo maggiore. Noi avevamo detto che  doveva essere lo Stato a comprarle al prezzo di mercato o a produrle  direttamente in Italia, oppure distribuirle anche gratis attraverso le farmacie a chi ne ha bisogno. Ma non ci hanno ascoltato come è  successo in molte altre cose. Questo governo oltre ai pregiudizi  ideologici ha dimostrato incompetenza e approssimazione in tutti i  settori”.

E anche Italia Viva fa chiarezza sugli attacchi alle farmacie. “Il commissario all’emergenza Arcuri – dichiara in una nota il senatore, Mauro Marino – punta il dito sulle farmacie per difendersi, per non dover ammettere, al momento, il fallimento su tutta la linea nella produzione e nell’approvvigionamento di mascherine”. “I farmacisti hanno garantito per tutta l’emergenza l’apertura di un presidio territoriale fondamentale per la tutela delle persone, hanno pagato un tributo al virus di 17 morti e oltre mille contagiati”, aggiunge Marino. “Le mascherine, al contrario di cosa dice Arcuri, non si trovano neanche nei supermercati, come ha verificato Cittadinanzattiva. Perché il problema è alla fonte. E’ l’ora delle responsabilità e delle soluzioni, non dello scaricabarile. Dobbiamo tirare tutti dalla stessa parte, quella del bene del Paese”.

E’ Giuseppe Chiazzese, deputato grillino, a chiedere di “supportare e ringraziare i farmacisti per il loro ruolo fondamentale in questa emergenza. Professionisti che continuano a lavorare instancabilmente con efficacia e generosità, offrendo un ottimo servizio a tutti i cittadini in qualunque parte del nostro Paese. I farmacisti – continua – hanno avuto il compito di stare accanto alle persone, prima come esseri umani e poi come qualificati professionisti sanitari, sopperendo anche a disfunzioni del sistema che hanno prontamente provveduto a colmare, diventando anche un punto di riferimento per la comunità”. E poi una precisazione. “Come appartenente alla categoria ho trovato poco eleganti le parole del commissario Arcuri sulla questione delle mascherine, specialmente in un momento dove la categoria ha pagato un grande tributo all’emergenza Covid -19, con 17 farmacisti deceduti e circa un migliaio contagiati. Tutti noi siamo certi che anche in queste cruciali fasi successive, i farmacisti continueranno ad essere punto di riferimento indispensabile per i cittadini italiani”.

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