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Iniziare a lavare i denti entro il primo anno di vita, no a dentifrici sbiancanti o con troppo fluoro e primo controllo dal dentista intorno ai 3 anni. La salute dei denti va curata sin da piccoli per evitare problemi da grandi.

A spiegarlo ai genitori è Luca Landi, presidente eletto della Società Italiana di Parodontologia (SIdP). E’ importante che i controlli inizino presto, più che altro sottoforma di gioco perché, suggerisce l’esperto, “portare per la prima volta dal dentista un bimbo già con mal di denti lo rende molto difficile da trattare”.

Ma quando è bene iniziare lavare i denti dei più piccoli? «Già appena nascono gli incisivi inferiori, e non più tardi del primo anno di età, bisognerebbe lavarli due volto al giorno, con spazzolini molto piccoli e morbidi adatti ai neonati. Possono iniziare a lavarli da soli intorno ai 3 anni ma sempre sotto supervisione dell’adulto».

No a colluttorio e sbiancanti, sì invece a dentifrici adatti alla loro età, con fluoro ridotto perché rischiano di ingerirlo. Sì anche, dopo i 3 anni, a spazzolini elettrici con testine molto piccole che possono aiutare il bimbo che ha una manualità inferiore. «Attenzione in qualsiasi caso alla spazzolatura: non deve essere traumatica per le gengive, perché potrebbe favorirne il ritirarsi».

Mentre l’addio al ciuccio va fatto il prima possibile, al massimo entro i 3 anni, perché «finché il bimbo lo tiene non impara a deglutire in modo corretto».

Genetica, dieta ricca di zuccheri e cattiva igiene orale sono alla base dello sviluppo delle carie, che non vanno sottovalutate se spuntano sui denti da latte.

ANSA


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Bere il tè potrebbe sprigionare, nel giro di poco tempo, la creatività, potenziando la capacità di pensare fuori dagli schemi per generare nuove idee, il cosiddetto “pensiero divergente” – un aspetto fondamentale della creatività.

Lo rivela una ricerca svolta presso l’Università di Pechino e pubblicata sulla rivista Quality and Preference.

Già in passato uno studio aveva dimostrato che il consumo di tè è associato a migliori performance nel ‘pensiero convergente’, ovvero il pensiero logico e analitico che si usa nella risoluzione di problemi.

In questo nuovo studio i ricercatori sono andati ad esaminare altri aspetti della creatività, ad esempio il pensiero divergente, fuori dagli schemi generando nuove idee. In un primo esperimento i ricercatori hanno coinvolto 50 individui, parte dei quali dovevano bere acqua, gli altri tè, prima di essere sottoposti, 10 minuti dopo, a una serie di test sul pensiero divergente, in particolare per esplorare la creatività spaziale. Nel secondo altri 40 partecipanti dovevano cimentarsi – dopo aver bevuto o tè o acqua – in un test di ‘cognizione semantica’, ovvero la capacità di giocare in modo creativo con le parole per generare nomi per un ristorante di spaghetti cinesi.

In entrambi gli esperimenti il consumo di tè è risultato legato a performance migliori, quindi la bevanda sembra proprio in grado di sprigionare vari aspetti della creatività.

ANSA


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Seguire una dieta mediterranea ricca di frutta, verdura, cereali integrali e noci può aiutare a contrastare il rischio di fragilità negli anziani.

È quanto emerge dalla ricerca dello University College London, pubblicata sulla rivista Journal of the American Geriatrics Society.

I risultati suggeriscono che una dieta che privilegia alimenti a base vegetale e quantità da basse a moderate di pesce e pollame aiuta a mantenere le persone sane e indipendenti con l’età. Questo tipo di dieta è basata su modelli alimentari tipici della Grecia e del Sud Italia negli anni ’60.

Lo studio è una metanalisi di quattro ricerche precedenti, che hanno coinvolto complessivamente 5789 persone con più di 60 anni che vivevano in Francia, Spagna, Italia e Cina. Dall’analisi dei dati, come spiega Kate Walters, una delle autrici dello studio è emerso che «le persone che seguivano una dieta mediterranea avevano in genere meno della metà delle probabilità di sviluppare fragilità per un periodo di quasi quattro anni rispetto a quelle che la seguivano di meno».

La dieta, che comprende anche una quantità di vino da bassa a moderata, è povera di grassi saturi e zuccheri ed è stata associata a molteplici benefici per la salute. Tra questi, minor incidenza di cancro complessiva (e prolungata sopravvivenza), di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e diabete.

Ulteriori studi più ampi, secondo i ricercatori, permetteranno di confermare i risultati e chiarire se vi sono degli altri aspetti che possono aver svolto un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo di fragilità con l’avanzare dell’età.

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L’Oms ha ufficializzato la decisione di inserire la dipendenza da videogiochi nella prossima revisione della International Classification of Diseases, la ‘lista ufficiale’ delle malattie, prevista per metà anno.

Lo ha annunciato la stessa Organizzazione in un post sul proprio sito. Il ‘gaming disorder’, si legge, racchiuderà una serie di comportamenti caratterizzati da una mancanza di controllo sul gioco, dalla precedenza data al gioco rispetto alle altre attività e interessi quotidiani, e all’escalation del problema nonostante il manifestarsi delle conseguenze negative.

«Per arrivare alla diagnosi il problema comportamentale deve comportare una significativa compromissione delle funzioni personali, familiari, sociali e occupazionali per almeno 12 mesi». L’inserimento della malattia segue lo sviluppo di programmi di trattamento in molte parti del mondo.

«L’inserimento porterà ad una maggiore attenzione ai rischi di sviluppare il problema e allo sviluppo di misure rilevanti di prevenzione e terapia».

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Si hanno più vantaggi ripetendo negli anni il vaccino dell’influenza: facendo diventare quello con l’immunizzazione un appuntamento fisso, si riducono infatti la severità del virus e i ricoveri in ospedale.

È quanto emerge da una ricerca guidata dall’Instituto de Salud Pública de Navarra, a Pamplona, in Spagna, pubblicata sulla rivista Canadian Medical Association Journal (CMAJ).

I ricercatori hanno esaminato l’effetto di ripetute vaccinazioni antinfluenzali, in uno studio che ha coinvolto persone over 65 che si sono rivolte a 20 ospedali spagnoli nel 2013/14 e 2014/15. La valutazione dell’efficacia della vaccinazione ha riguardato complessivamente quattro stagioni influenzali. Per lo studio sono stati arruolati rispettivamente 130 pazienti con una forma di influenza severa e altri 598 con una forma non grave, confrontati rispettivamente con altri 333 e 1.493 in qualità di gruppo di controllo.

L’analisi dei dati ha permesso di stabilire che la vaccinazione antinfluenzale ripetuta era doppiamente più efficace nel prevenire la gravità dell’influenza e i suoi effetti nelle persone ricoverate in ospedale per il virus, rispetto a casi non gravi, e che questo effetto si verificava indipendentemente dalla stagione influenzale, dai sottotipi di virus o dall’età del paziente.

“La vaccinazione ripetuta per l’influenza è risultata molto efficace nel prevenire infezioni gravi e fatali causate dall’influenza negli anziani”, scrivono gli autori dello studio.

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La dieta mediterranea, insieme con quella anti-ipertensione (Dash), è la migliore per la salute.

A metterne in fila 40, da quelle “classiche” a quelle più di moda, è stata anche quest’anno la rivista statunitense U.S. News and world report, il cui panel di esperti ha decretato l’ex aequo, mentre lo scorso anno era stata quella Dash a prevalere.

Gli esperti hanno dato il loro punteggio alle diete sulla base di diversi parametri, dalla facilità di aderenza alla dieta alla probabilità di perdere peso a breve e lungo termine all’efficacia contro malattie come diabete e problemi cardiovascolari.

Ad ottenere il punteggio più alto, 4,1 su 5, sono state appunto la dieta mediterranea e quella antipertensiva, che ‘spinge’ su frutta e verdura, limitando grassi e zuccheri e tagliando decisamente il sale. Anche in fondo alla classifica, con una votazione di appena 1,9, c’è un pari merito tra la dieta Dukan e quella chetogenica, la prima soprattutto perchè troppo restrittiva mentre la seconda per la difficoltà nel seguire i complicati dettami.

“C’è grande discussione su cosa considerare alimentazione sana – sottolinea David Katz, direttore dello Yale University Prevention Research Center, uno degli esperti del panel -, ma non c’è un solo regime alimentare che va bene per tutti. In ultima analisi la dieta ‘migliore’ è quella che può essere adottata e sostenuta nel tempo”.

ANSA


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La busta di plastica biodegradabile in cui mettiamo i farmaci e gli altri prodotti che acquistate in farmacia, non può più essere gratuita.

Per ridurre l’utilizzo delle buste di plastica, la legge n. 123/2017 stabilisce che anche le buste biodegradabili e compostabili utilizzate in farmacia, come in ogni altro esercizio commerciale, debbano essere pagate dal cittadino.

Il costo delle buste deve essere obbligatoriamente riportato sullo scontrino fiscale.

Per evitare inutili costi e salvaguardare l’ambiente, vi suggeriamo di portare sempre con voi una busta riutilizzabile.

Ci dispiace, ma… dobbiamo farvela pagare!


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Nel pomeriggio, dalle ore 16,00 alle ore 20,00, sarà presente un’esperta estetista che, oltre a truccare gratuitamente, potrà suggerire tecniche e segreti per un make-up strepitoso.

Nell’occasione, sarà riservato un particolare sconto sull’acquisto dei prodotti per il trucco delle Linee La Roche Posay, Vichy, EuPhidra (non cumulabile con altre promozioni in corso).

Prenota la tua seduta trucco gratuita, rivolgendoti alla Responsabile DermoCosmetica, la dott.ssa Valentina.


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Dal trattamento che blocca la malattia di Huntington alla nuova pelle “italiana” per un “bambino farfalla” ai progressi nella lotta all’emofilia, il 2017 è stato ricco di successi per la medicina.

A mettere in fila i principali è il sito della Bbc. Il primo studio citato fra i più rilevanti dell’anno è dell’University College di Londra, i cui ricercatori hanno messo a punto un farmaco in grado di “silenziare” il gene che provoca la malattia di Huntington. Testata su 46 pazienti la terapia si è rivelata sicura, e ha fatto scendere i livelli di una proteina “cattiva” nel sangue. «Potenzialmente si tratta – hanno commentato gli autori – del più grande avanzamento nel campo delle malattie neurodegenerative degli ultimi 50 anni».

Anche il risultato dei ricercatori dell’università di Modena e Reggio Emilia, in grado di “riparare” il Dna della pelle di un piccolo paziente con epidermolisi bollosa, la malattia dei “bambini farfalla”, merita un posto d’onore nella lista. Dopo quasi due anni il piccolo Hassan ha una pelle, e una vita, completamente normale.

Tra gli altri trattamenti pionieristici che hanno avuto successo nel 2017 ci sono una terapia genica per l’emofilia e una per l’anemia falciforme, ma anche la riscoperta di una terapia ‘tradizionale’ per il diabete di tipo 2. Uno studio britannico ha dimostrato che una dieta drastica è efficace per guarire dalla malattia.

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