Please wait...

vaccino-gravidanza-650-2.jpg_1198671262.jpg

Vaccinando le donne al terzo trimestre di gravidanza si evita il 90% dei casi gravi di pertosse nei neonati sotto ai due mesi.

Lo afferma uno studio del Center for Diseases Control americano, che ricorda come in metà dei casi questa malattia presa nel primo anno di età porta al ricovero in ospedale.

Lo studio ha esaminato 251 bambini che avevano sviluppato la pertosse prima dei due mesi e un gruppo di controllo di 537 che invece non l’avevano avuta, verificando se le mamme avevano fatto il richiamo del vaccino tdap contro tetano, pertosse e difterite.

In generale il vaccino fatto al terzo trimestre evita il 78% dei casi di pertosse, una cifra che sale al 90% per quelli gravi. Al secondo trimestre la riduzione è del 64%, mentre se fatta prima della gravidanza l’immunizzazione li riduce della metà.

«Questo studio – commentano gli autori – conferma che il vaccino in gravidanza è efficace nel proteggere i bambini dalla pertosse nei primi mesi di vita, quando il rischio di complicazioni gravi o mortali è più alto».

ANSA


vaccino.jpg

Si appoggia innanzitutto sulle farmacie del territorio la campagna predisposta dal ministero della Salute per informare famiglie e opinione pubblica sugli obblighi vaccinali che andranno rispettati dall’avvio della nuova stagione scolastica.

«La farmacia» scrive il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin «rappresenta un canale privilegiato, conosciuto e capillare per contribuire alla diffusione di corrette informazioni in tema di salute e, nel caso specifico, di vaccinazioni. Esprimo quindi il più vivo apprezzamento per l’adesione di Federfarma agli obiettivi del nuovo decreto legge in materia di prevenzione vaccinale e ringrazio sentitamente per il contributo fornito al dicastero».

«Il ministro Lorenzin» scrive dal canto suo il presidente Federfarma Cossolo «chiede alle farmacie italiane di collaborare fattivamente a questa importante campagna di educazione sanitaria. I farmacisti godono della fiducia dei cittadini e possono autorevolmente dare un’informazione corretta combattendo i pregiudizi dettati da ignoranza e insensate paure». Le locandine che saranno esposte, dunque, «costituiscono di per sé preziosi strumenti di informazione, ma sono anche una opportunità per instaurare un dialogo più approfondito con i cittadini sulla utilità e sicurezza dei vaccini e per informare sulle modalità pratiche ed i tempi per effettuare le vaccinazioni».

Le due “infografiche” riassumono le procedure che le famiglie dovranno rispettare per mandare i propri figli a scuola o all’asilo, così come le principali disposizioni del decreto legge sui vaccini.


decreto-vaccini-approvato.jpg

Nonostante i no-vax accampati in piazza, la Camera dice sìalla conversione in legge del decreto vaccini accogliendo la richiesta di fiducia presentata dal Governo. E’ l’esito del voto con cui Montecitorio ha licenziato senza modifiche il testo approvato da Palazzo Madama. Passa quindi l’emendamento, introdotto al Senato, che consente di prenotare la profilassi in farmacia, tramite Cup, e scendono a dieci le vaccinazioni obbligatorie per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, con esclusione dalla scuola fino ai sei anni in caso di inadempienza oppure sanzioni ai genitori dai sei ai 16.

Soddisfazione da Governo e maggioranza. «E’ come se avessimo dato uno scudo protettivo alle famiglie» ha commentato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin «abbiamo messo in sicurezza questa e le future generazioni, vinceremo la battaglia culturale coinvolgendo i pediatri, i medici, la scuola». «La conversione in legge del decreto vaccini è un passo fondamentale per la politica sanitaria di questo Paese» ha osservato Federico Gelli, responsabile sanità del Pd «dopo oltre 50 giorni di dibattito serrato e aperture verso l’opposizione che hanno portato alla sostanziale modifica del provvedimento, con il via libera definitivo da parte della Camera il Governo mette in sicurezza la salute degli italiani, ed in particolare dei più fragili». «Il dovere di tutti noi è la tutela della salute» ha ricordato Maurizio Lupi, capogruppo di Alternativa popolare «anche la nostra Costituzione dice che la Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della comunità, aggiungendo che si può obbligare il cittadino a un trattamento sanitario fatti salvi i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

Le dieci vaccinazioni che diventano obbligatorie, secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) sono anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti Haemophilusinfluenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. Per le ultime quattro è prevista una valutazione a tre anni con eventuale eliminazione dell’obbligo.

Non inficiano l’iscrizione a scuola ma saranno offerti gratuitamente (con chiamata dalle Asl) altri quattro vaccini, contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus. Chi risulta già immunizzato per alcuni dei virus e batteri in elenco potrà procedere alla vaccinazione monocomponente, mentre eventuali esenzioni potranno essere richieste solo in caso di accertato pericolo per la salute, oppure in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.

Non potranno essere iscritti agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, i minori che non si sono sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Entro 10 giorni, il dirigente scolastico segnala all’Asl le generalità del bambino inadempiente affinché si provveda alla profilassi. In caso di violazione dell’obbligo vaccinale, i genitori sono puniti con una sanzione amministrativa da 100 a 500 euro. In origine la norma prevedeva anche la segnalazione della famiglia al tribunale dei minori per l’eventuale perdita della patria potestà, una misura poi cancellata al Senato.

L’Agenzia del farmaco predisporrà una relazione annuale con i dati degli eventi avversi associabili alla vaccinazione, da trasmettere al ministero della Salute e quindi al Parlamento. Stretta anche sui prezzi dei vaccini: dovranno essere sottoposti alla negoziazione obbligatoria dell’Aifa, che sarà anche parte in giudizio in tutte le controversie riguardanti presunti danni da vaccinazioni e somministrazione di presunti farmaci non oggetto di sperimentazione.

Nasce anche l’Anagrafe nazionale vaccini, nella quale saranno registrati tutti i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi e i tempi di somministrazione e gli eventuali effetti indesiderati. Inoltre viene istituita un’Unità di crisi permanente, promossa dal ministero della Salute, per monitorare l’erogazione del servizio e prevenire eventuali criticità. Il dicastero, inoltre, avvierà una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni. Saltato, per assenza di coperture, l’obbligo vaccinale a carico degli operatori sanitari e scolastici; questi, in ogni caso, dovranno comunque presentare ai propri datori un’autocertificazione attestante la propria «situazione vaccinale».


stefania-saccardi-regione-toscana-grossetooggi-1200x675.jpg

L’assessore regionale spiega che al momento vi sono scorte per le vaccinazioni routinarie e non si ravvisano problemi di approvvigionamento. Attivo dal 2015 un accordo con i pediatri di famiglia per vaccinare nei loro studi.

“In Toscana siamo pronti per vaccinare tutti i bambini e rispondere alle richieste di chi intende mettersi in regola con il calendario vaccinale. Al momento abbiamo tutte le scorte per fare le vaccinazioni routinarie e non si ravvisano problemi di approvvigionamento. Inoltre nella nostra regione i pediatri sono coinvolti e collaborano fattivamente nelle vaccinazioni dei bambini. Questo ci consentirà di raggiungere in tempi che ci auguriamo brevi un’inversione di tendenza delle coperture vaccinali, che per quasi tutte le vaccinazioni hanno registrato in questi ultimi anni un calo di qualche punto percentuale. Rinnovo quindi l’invito che già altre volte ho rivolto ai genitori a far vaccinare i propri figli”. Lo ha affermato l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi in una nota che fa il punto sulla situazione delle vaccinazioni in Toscana, alla luce delle novità introdotte dal decreto ministeriale sull’obbligo vaccinale.

Attualmente, ha spiegato l’assessore, in Toscana non ci sono problemi di approvvigionamento dei vaccini e ci sono scorte sufficienti. La Regione ha comunque avviato “una ricognizione tra le aziende sanitarie per organizzarsi di conseguenza e acquistare le quantità necessarie”. E anche il Ministero della Salute si sta attivando per garantire l’approvvigionamento necessario a tutte le regioni.

Quanto al coinvolgimento dei pediatri di famiglia, l’accordo siglato con la Regione risale all’aprile 2015. L’obiettivo, già allora, era anche quello di favorire l’adesione da parte delle famiglie ai programmi vaccinali. I pediatri di famiglia in Toscana sono 430. L’adesione all’accordo è su base volontaria.

Dall’ultimo monitoraggio 2017 effettuato dagli uffici dell’assessorato sulle adesioni all’accordo da parte dei pediatri, risultano i seguenti dati:
– il 46% dei pediatri ha aderito in toto;
– il 36% ha dato un’adesione parziale (l’accordo, infatti, prevede la possibilità di somministrare anche solo alcuni tipi di vaccino)
– il 18% non ha aderito.
Il 50% circa dei pediatri di famiglie esegue tutte le vaccinazioni previste nel primo anno di età.

Negli ultimi anni le vaccinazioni sono calate anche in Toscana, e nessuna vaccinazione raggiunge il livello del 95%, che garantisce l’immunità di gregge. Negli ultimi dieci anni, tutte le vaccinazioni hanno avuto cali percentuali di qualche punto. E “in concomitanza con il calo delle vaccinazioni – evidenzia la Regione -, in Toscana come nelle altre regioni, sono ricomparse malattie che invece stavano scomparendo”.


vaccino.jpg

In una lettera i coordinatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali dell’Asl Toscana Centro lanciano un appello alla vaccinazioni, dicono sì all’obbligatorietà per l’iscrizione all’asilo e chiedono alla Regione di valutare anche “la possibilità e l’opportunità di rendere obbligatorie le vaccinazioni anche per gli operatori sanitari”.

Appello alla vaccinazione da parte dei 1.163 Medici di Medicina Generale e della continuità assistenziale dell’Azienda USL Toscana centro. Il richiamo all’importanza delle vaccinazioni è contenuto in una lettera a firma dei coordinatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), che esprimono preoccupazione per la scarsa adesione alle vaccinazioni da parte degli operatori sanitari e lanciano un appello a favore delle vaccinazioni e di una legge che le renda obbligatorie per l’iscrizione dei bambini ai nidi e alle scuole materne. Ma invitano la Regione a introdurre l’obblico anche per gli operatori sanitari.

Il testo della lettera

Le vaccinazioni sono una misura di medicina preventiva di assoluta importanza e comprovata efficacia. Secondo l’OMS sono seconde soltanto alla potabilizzazione dell’acqua in termini di morti evitate. Purtroppo, all’aumentare delle prove scientifiche di efficacia e di scarsissimo rischio della pratica vaccinale, assistiamo sempre più frequentemente a voci assolutamente ‘fuori dal coro’, che mettono in dubbio l’efficacia di tale pratica o ne millantano presunti effetti collaterali non supportati da alcuna prova scientifica. Tali atteggiamenti mettono a rischio la salute pubblica, causando un preoccupante calo delle coperture vaccinali.

Purtroppo anche alcuni operatori sanitari (medici e non) sembrano in qualche modo aderire a queste correnti di pensiero, assolutamente prive di alcun fondamento scientifico.

I coordinatori di AFT scriventi, visto il loro ruolo di coordinamento clinico nella Medicina Generale, sentono il dovere etico e professionale di raccomandare a tutti gli operatori sanitari, ed in particolare ai medici di medicina generale, di fornire agli utenti una informazione sulla pratica vaccinale corretta e supportata da prove scientifiche.

E’ inoltre importante sottolineare come l’adesione totale degli operatori sanitari al piano vaccinale nazionale e regionale sia un obbligo etico imprescindibile. Infatti, nello specifico caso degli operatori sanitari, la mancata vaccinazione comporta non soltanto un rischio per il singolo e un nocumento nell’immunità di gregge (nei casi in cui questa sia applicabile), ma anche un grave rischio di trasmissione di malattie potenzialmente gravi o addirittura letali alla popolazione fragile con cui gli operatori vengono a contatto, data la peculiarità del loro lavoro.

Gli scriventi esprimono anche il loro parere assolutamente favorevole circa la possibilità di rendere obbligatorie le vaccinazioni per l’iscrizione alle scuole materne e agli asili nido e chiedono alla Regione di valutare la possibilità e l’opportunità di rendere obbligatorie le vaccinazioni anche per gli operatori sanitari.

Riteniamo infine molto utile implementare la formazione e il coinvolgimento dei MMG sulle tematiche vaccinali, magari con un ruolo attivo delle AFT.

Elisabetta Alti AFT Gavinana Firenze
Fausto Amorini AFT Monsummano Lamporecchio Larciano
Sandro Andreotti AFT Montagna Pistoiese
Sergio Baglioni AFT Statuto Vittoria
Barbara Baldini AFT Centro
Giovanni Banchi AFT Mugello Ovest
Franca Bigioli AFT Novoli Piagge
Vittorio Boscherini AFT Greve Impruneta
Luciano Caciagli AFT 6 ex Az. USL 11
Giovanni Castaldo AFT C1 Prato
Stefano Cavaliere AFT A2 Prato
Antonia Daraio AFT Rifredi Castello
Anna Di Natale AFT Lastra a Signa Signa
Francesco Falcini AFT Mugello Ovest
Daniele Francini AFT Pistoia 1
Giancarlo Francini AFT C2 Prato
Giancarlo Guarino AFT Bagno a Ripoli
Arrigo Lombardo AFT Oltrarno Galluzzo
Marino Lupi AFT Fucecchio Cerreto G.
Maria Grazia Mori AFT Valdarno
Mauro Mugnai AFT Gioberti Bellariva Settignano
Alessio Nastruzzi AFT San Jacopino
Giuseppe Paladino AFT Sesto Fiorentino
Alessandro Pescitelli AFT Scandicci
Piero Piazzini AFT Castelfiorentino Montespertoli
Donata Pistocchi AFT Campo di Marte
Giovanni Redegalli AFT San Casciano v.p.,Tavarnelle v.p.,Barberino vde
Francesco Repice AFT Montecatini Terme
Lara Romagnani AFT Pistoia 2
Antonio Romei AFT Talenti Canova
Mauro Ruggeri AFT Prato A1
Giovanni Salvestrini AFT Valdisieve
Angelo Scaduto AFT 4 ex Az. USL 11
Rosanna Sciumbata AFT E Prato
Sabrina Sergio Gori AFT Quarrata Serravalle
Ettore Giustini Saffi AFT Agliana Montale
Caterina Masini AFT Empoli
Luciano Fanciullacci AFT Empoli
Fabrizio Peruzzi AFT Empoli
Stefano Tafi AFT Buggiano Chiesina U. Pescia Uzzano
Maurizio Veloci AFT Campi Bisenzio
Andrea Santini AFT B. Prato Aldo Fani AFT Prato


VACCINO-SIRINGA-PERICOLO-FARMACO-1200x900.jpg

Tutti gli operatori sanitari – e in particolar modo quelli che lavorano per il Ssn – sono eticamente «obbligati a informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni in accordo con le più avanzate evidenze scientifiche». Diffondere informazioni non provate, invece, è «moralmente deprecabile» e «costituisce grave infrazione alla deontologia professionale».

E’ uno dei passaggi più controversi del Piano nazionale vaccini 2017-2019, elaborato dal ministero della Salute e approvato ieri dalle Regioni a braccia aperte.

«E’ una giornata importante» ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini «Il tema vaccinazioni è fondamentale per un approccio serio in termini di prevenzione, sia rispetto al riaffacciarsi di patologie che credevamo ormai definitivamente superate, sia rispetto alle coperture necessarie per altre gravi malattie e per le fasce più deboli della popolazione».

Il sì unanime delle Regioni si spiega anche con l’accoglimento della loro richiesta di dare maggiore gradualità al nuovo calendario vaccinale, più esteso del precedente. Non in tutte le Regioni, quindi, sarà subito accessibile la nuova offerta di vaccini introdotta dal Piano: da una parte la profilassi per pneumococco, meningococco, varicella, vaccino anti-Hpv, dall’altra i vaccini (gratuiti per fascia d’età e per categorie a rischio) contro meningococco B e rotavirus, varicella (secondo anno e poi 5-6 anni), Hpv nei maschi 11 enni, Ipv meningo tetravalente, pneumococco e zoster.

Il nuovo calendario, ha assicurato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sarà operativo in poche settimane: «Bisogna aspettare la pubblicazione in gazzetta» ha detto ieri «da quel momento entra in vigore. Poi ci la sarà circolare che darà indicazioni su come procedere e il riparto del fondo (di 800 milioni, ndr)».

Il Codacons, invece, ha già annunciato ricorso davanti al Tar per quei passaggi del Piano che «aprono la strada a una legge nazionale diretta a rendere la vaccinazione un prerequisito per la frequenza ad asili e scuole».


logo footer

Via G. Nelli, 23 (angolo Piazza Montanelli)
50054 Fucecchio (FI)

Mail: info@farmaciaserafini.net

Tel: 0571 – 20027 (2 linee r.a.)
Fax: 0571 – 20027 (2 linee r.a.)

P.Iva 05439190488

Carte accettate

carte

Il Nostro Progetto

Logo Ivita Italia

Copyright farmacia Serafini 2016. Tutti i diritti riservati.