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Continuano le operazioni dei Nas, di concerto con il ministero della Salute, per il contrasto alla vendita illecita on line di farmaci legati al Covid-19. Anche dopo la cessazione dello stato di emergenza e la progressiva riduzione delle misure emergenziali, il mercato virtuale veicolato dalla rete Internet si conferma fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci, molto spesso non autorizzati, che vantano proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie.

L’attività investigativa dei Nas sinora condotta ha portato, nel 2022, i militari del reparto operativo a eseguire in totale 61 provvedimenti di blocco all’accesso dal territorio nazionale, ovvero di ‘oscuramento’.

Sulle vetrine virtuali dei siti oscurati erano offerti medicinali legati alla cura del Covid-19, a base di principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego clinico o sperimentale in relazione all’infezione da Sars-Cov-2. Tra i medicinali soggetti a prescrizione obbligatoria e presentati sui siti oscurati, anche alcuni a base di ioduro di potassio, indicati in casi di carenza di iodio, e altri contenenti tossina botulinica utilizzabili solo sotto controllo di personale sanitario, nonché dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea, i filler, a base di acido ialuronico, anch’essi riservati all’esclusivo impiego da parte di sanitari. Gli interventi di blocco hanno compreso altri siti web connessi con l’illecita offerta on line di medicinali veterinari.

Da anni Federfarma (l’Associazione di categoria dei titolari di Farmacia) lavora in stretta sinergia con le Forze dell’Ordine e l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) per la lotta alla contraffazione dei farmaci che, se non dannosi per la salute, risultano spesso privi di qualsivoglia principio attivo.


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I carabinieri del Nas hanno oscurato 92 siti, collocati su server esteri, che facevano pubblicità e vendevano anche farmaci anti-Covid, acquistabili solo in farmacia con la prescrizione medica. Altri due siti vendevano non solo farmaci ma anche anabolizzanti e prodotti ‘brucia grassi’ considerati pericolosi. Con questo, salgono a 121 i provvedimenti sinora eseguiti nel corso del 2021 dai Nas.

“Voglio ringraziare i Nas – Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, per l’operazione che ha portato all’oscuramento di 92 siti web che vendevano illegalmente farmaci anti Covid-19 e altri prodotti ritenuti pericolosi. Su medicinali e dispositivi medici ci dobbiamo fidare dei nostri medici, dei farmacisti e dei professionisti sanitari e diffidare di canali di distribuzione alternativi” ha commentato subito dopo la brillante operazione il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Questa operazione si inserisce nell’ambito di una mirata operazione di vigilanza telematica contro il cybercrime farmaceutico, condotta dai militari del Reparto Operativo di concerto con il ministero della Salute, la cui Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico ha emesso i 92 provvedimenti d’inibizione all’accesso (il cosiddetto “oscuramento”) dei 92 siti web, collocati come già anticipato su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di svariate tipologie di medicinali, molte delle quali connesse anche con l’emergenza pandemica da Covid-19.

Oltre a una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato, i Carabinieri del Nas hanno individuato l’offerta in vendita di medicinali asseritamente contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da Sars-CoV-2 come gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, in relazione ai quali l’Aifa nel dicembre 2020 ha pubblicato una scheda aggiornata contenente elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto tra benefici e rischi sul singolo paziente, e gli antivirali lopinavir/ritonavir, di cui la medesima Agenzia regolatoria ha sospeso l’utilizzo off label al di fuori degli studi sperimentali clinici.
Presenti nei siti individuati anche l’antivirale ribavirina, per la quale è stato autorizzato l’uso compassionevole limitatamente a pazienti ospedalizzati con difficoltà respiratorie legate al Covid-19, l’antibiotico azitromicina, rispetto al quale l’Aifa ha diramato una scheda che offre elementi necessari per una corretta prescrizione e per valutare il rapporto tra benefici e rischi sul paziente, gli antinfiammatori colchicina, oggetto di uno studio sperimentale nel trattamento del Covid-19, e indometacina, la cui assunzione fuori stretto controllo medico può causare gravissimi effetti collaterali, nonché la colchicina, utilizzata per alleviare il dolore da attacchi acuti di gotta, per la quale l’AIFA ha autorizzato uno studio clinico che mira a valutare l’efficacia e la sicurezza del principio attivo nel ridurre il tasso di ospedalizzazione di pazienti domiciliari con infezione sintomatica da SARS-COV-2.

Tra i prodotti presenti nelle “vetrine virtuali” di alcuni dei siti oscurati sono stati rilevati farmaci a base di umifenovir, un principio attivo antivirale per il quale l’agenzia regolatoria italiana ha già da tempo precisato l’assenza di autorizzazione nella Unione europea e la mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia nel trattamento e nella prevenzione di Covid-19.

Da menzionare, infine, l’inibizione all’accesso di due ulteriori siti che presentavano non solo medicinali a base di salbutamolo, broncodilatatore utilizzato nel trattamento dell’asma, e di anabolizzanti vietati per doping, ma anche prodotti asseritamente a base di dinitrofenolo, sostanza chimica non destinata al consumo umano che, se assunta, altera le funzioni delle cellule inducendole a disperdere energia come calore invece di immagazzinarla al loro interno, determinando un effetto “brucia grassi” che comporta una rapida perdita di peso, ma è altamente imprevedibile e gravemente dannoso per l’organismo in quanto causa innalzamento della temperatura corporea, sudorazione profusa e aumento della frequenza cardiaca e respiratoria.

In occasione di questa nuova, importante operazione, i Nas rinnovano l’invito ai cittadini a diffidare delle offerte in rete di medicinali non autorizzati o di dubbia provenienza e a verificare sempre, per quanto concerne l’offerta in vendita e la pubblicità dei “medicinali senza obbligo di prescrizione” (Sop/Otc), la presenza del previsto logo identificativo nazionale, cliccando il quale si viene rimandati alla pagina web del sito internet del Ministero della Salute contenente i dati relativi all’autorizzazione.


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Tra farmaci, alimenti e prestazioni mediche abusive numerosi i controlli a tappeto effettuati dai Carabinieri negli ultimi tre mesi. Accertati 243 esiti non conformi, pari al 51% delle aziende ispezionate.

Una vasta e articolata campagna di controllo delle vendite on line, effettuata dai Carabinieri dei Nas e, in particolare, il Reparto Operativo Centrale, il Nucleo AIFA e i nuclei territoriali ha consentito di accertare 243 esiti non conformi, pari al 51% delle aziende ispezionate.

Nei tre mesi di monitoraggio, su oltre 650 siti web, sono state, infatti, rilevate criticità nell’offerta on-line di prestazioni mediche da parte di soggetti non abilitati all’esercizio della professione sanitaria e la conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di 2 persone con l’accusa di tentato esercizio abusivo della professione sanitaria.

Le verifiche mirate al controllo della filiera del farmaco, inoltre, ha consentito di rilevare 153 situazioni non regolari. In particolare, il fenomeno più preoccupante riguarda farmaci venduti su canali totalmente illegali e anonimi, con altissimo rischio per l’acquirente.

Complessivamente sono stati intercettati oltre 2.000 plichi/pacchi postali contenenti farmaci non dichiarati ed il conseguente sequestro di 4.000 confezioni e 111.000 di fiale e compresse di medicinali destinati al trattamento di disfunzioni erettili, calvizie e controllo del peso che ha avuto, come conseguenza, la successiva denuncia di 256 persone. Un altro versante di irregolarità ha interessato aziende che promuovevano la vendita a distanza di medicinali, per 80 aziende è scattata la sanzione pecuniaria.

Anche nell’ambito della sicurezza alimentare sono stati effettuati controlli sulle vendite on-line, sono state accertate 87 irregolarità e denunciati 5 titolari di aziende per reati di frode in commercio e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Inoltre, sono state notificate denunce nei confronti di 73 operatori per irregolarità di natura strutturale, igienico-sanitaria, tracciabilità ed etichettatura, tra cui l’omessa indicazione degli ingredienti e degli allergeni in essi contenuti. A causa di tali violazioni sono state sequestrate 11.400 confezioni irregolarmente destinate alla vendita on line.

Sempre nella filiera agroalimentare, sono stati individuati anche siti web che promuovevano la vendita di prodotti destinati all’uso agricolo (pesticidi, diserbanti) con principi attivi soggetti a restrizioni, offerti su siti internet, senza alcun vaglio dell’abilitazione dell’acquirente, privi dell’etichettatura corretta o in assenza di autorizzazione ministeriali.


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Prima il tam tam sui social, poi la notizia ufficiale della pericolosità delle vongole veraci per una concentrazione troppo alta del batterio E-Coli. Ora il ministero della Salute chiarisce: i prodotti dannosi per la salute sono stati ritirati dal mercato.

Le vongole veraci pericolose per la salute sono state già ritirate dal commercio. Dopo l’allerta massima, diramata in tutta Italia, per il consumo dei molluschi che potrebbero contenere il pericoloso batterio Escherichia Coli “oltre i limiti di legge”, arrivano i chiarimenti del ministero della Salute.

“Si precisa che l’allerta, citata dai social – si legge i una nota diffusa dal ministero – si riferisce ad una specifica non conformità – superamento dei limiti di E. Coli – rilevata in una singola area marina di produzione di molluschi, nel corso dei controlli ufficiali effettuati routinariamente dalle ASL. Il prodotto non conforme, peraltro, è già stato oggetto di ritiro dal mercato, misura a tutela della salute dei consumatori”.


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L’operazione è stata effettuata dal Nas di Genova e Agenzia Dogana della Spezia. La partita di giocattoli provenienti dalla Cina (ma con marchio CE  poi risultato falso) non rispondeva ai requisiti di sicurezza a causa di una consistente perdita di peli che possono causare problemi se ingeriti

Un’operazione congiunta tra i Carabinieri del N.A.S. di Genova e i funzionari antifrode della Agenzia della Dogane della Spezia ha impedito l’immissione nel circuito commerciale, nel periodo prenatalizio, di giocattoli pericolosi destinati ai bambini. Lo rendono noto i Carabinieri in un comunicato in cui specificano come le indagini abbiano “consentito di individuare una partita di giocattoli, provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, destinati ad una società di Forlì operante in ambito nazionale.

I successivi approfondimenti investigativi, condotti in un primo tempo attraverso l’analisi della documentazione concernente la sicurezza dei prodotti e, successivamente, mediante un campionamento di prodotto operato congiuntamente dai funzionari doganali della Spezia e dai militari del N.A.S. di Genova, hanno consentito di far emergere, all’interno del carico, la presenza di 2.616 giocattoli non rispondenti ai requisiti generali di sicurezza e ritenuti pertanto pericolosi per la salute pubblica, anche in considerazione dell’età dei soggetti cui erano destinati”.

Questi peluche presentavano una consistente e continua perdita di peli che può causare seri problemi per la salute qualora vengano ingeriti, aspirati oppure posti a contatto con gli occhi. Rilevante è stata la circostanza che i giocattoli in argomento fossero provvisti della prescritta marcatura CE, risultata falsa.

L’importatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di La Spezia per falso ideologico, violazione del codice del consumo e della normativa per la sicurezza dei giocattoli. Il valore dei giocattoli sottratti alla distribuzione ammonta a circa 50.000 euro. L’operazione condotta è il risultato della funzionale ed efficace cooperazione fra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il N.A.S. dei Carabinieri. Infatti, nel corrente anno, le attività congiunte hanno prodotto il sequestro di 35.000 confezioni di bolle di sapone contaminate, di migliaia di spade giocattolo e di numerosi peluche aventi le medesime criticità.


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