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Quasi metà degli adolescenti italiani consuma troppa caffeina, con le ragazze che superano i maschi.

Il 76% del campione ha dichiarato di consumare caffeina ogni giorno, con il caffè che è risultata la bevanda prevalente, lo prendono quotidianamente quasi nove studenti su dieci, seguita da soft drink (34,3%) e energy drink (2,3%). In media la quantità di caffeina assunta quotidianamente è risultata di 125,2 milligrammi tra i consumatori abituali, leggermente più alta per le ragazze (126,3 contro 124,1). Il 46% del campione analizzato, sottolineano gli autori, supera la dose massima consigliata a questa età dall’accademia dei pediatri Usa, che è di 100 milligrammi. L’eccesso di questa sostanza, sottolineano gli autori, è legato ad un aumento di nervosismo e agitazione in questa fascia d’età.

«Questi risultati – commenta Angelo Campanozzi, coordinatore dello studio – potrebbero essere usati per mettere in piedi una campagna di sensibilizzazione diretta a ridurre il consumo di caffeina tra gli adolescenti. Le abitudini alimentati sono sviluppate durante l’infanzia e l’adolescenza, e l’educazione ad un consumo limitato di caffeina è cruciale per ridurre possibili comportamenti sbagliati in età adulta».

ANSA


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Troppi energy drink in un lasso di tempo ristretto possono mettere ko il fegato.

Lo affermano gli esperti dell’università della Florida, che hanno descritto su Bmj Case Reports il caso di un uomo ricoverato con epatite acuta dopo averne consumati 4-5 al giorno per tre settimane.

Il paziente, un muratore di cinquant’anni, ha sviluppato anoressia e dolori addominali che sono sfociati in nausea e vomito, attribuiti erroneamente ad una influenza, ed è andato in ospedale solo quando ha sviluppato un’itterizia diffusa. Una biopsia del fegato ha confermato un’epatite acuta, che secondo i medici era dovuta all’eccesso di niacina, o vitamina B3, il cui consumo giornaliero era di circa 200 milligrammi.

Ogni lattina, sottolineano gli autori, contiene 40 grammi di niacina, ovvero il doppio della dose giornaliera raccomandata. Circa il 50% dei cedimenti del fegato negli Usa sono dovuti a supplementi alla dieta, spesso in preparati “naturali”. «Con il mercato degli energy drink in continua espansione – scrivono gli autori nelle conclusioni – i consumatori dovrebbero essere coscienti dei potenziali rischi dei singoli ingredienti. Vitamine e altri nutrienti, come la niacina, sono presenti in quantità che eccedono le dosi raccomandate quotidiane, portando a rischi di accumulazione e tossicità».

ANSA


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