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La felicità è nel piatto: uno studio su oltre 45 mila individui dimostra che il benessere individuale cresce all’aumentare delle porzioni di frutta e verdura consumate ogni giorno.

Condotto presso le University of Leeds, e University of York in Gran Bretagna, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Social Science and Medicine.

Gli esperti hanno analizzato il vasto campione su diversi fronti, tra cui dieta, stili di vita, comportamenti e condizioni di salute. È emerso che il grado di benessere individuale cresce proporzionalmente alla quantità e alla frequenza di consumo di frutta e verdura.

Lo studio ha rivelato che la soddisfazione della propria vita migliora enormemente se si raddoppia il consumo dalle 5 porzioni consigliate alle 10 (un miglioramento equivalente a quello che si stima ottenibile dal passaggio da una condizione di disoccupazione all’aver trovato un lavoro).

«I nostri risultati forniscono un’ulteriore evidenza che persuadere le persone a consumare più frutta e verdure non solo fa bene alla loro salute fisica nel lungo termine, ma anche al loro benessere mentale nel breve termine», scrivono gli autori del lavoro.

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Ecco alcuni consigli per i genitori da parte della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. Portare con sé tanta acqua, evitare le bevande zuccherate ed i thè preconfezionati, mangiare tanta frutta, evitare pranzi troppo elaborati e difficilmente digeribili. Il presidente Sipps Giuseppe Di Mauro: “Insieme ai cereali ed ad un’adeguata assunzione di acqua, la frutta e la verdura costituiscono le basi della piramide alimentare. Introdurre sempre una quota di calcio”.

L’estate è finalmente arrivata! Anzi, per molti ha già preso il via da alcuni giorni. Soprattutto per i bambini, che si sono messi alle spalle l’anno scolastico e si sono riversati nelle località di mare e di montagna di tutta Italia per godersi le vacanze. Per i piccoli il menu dei mesi di luglio e agosto non prevede solo bagni e passeggiate nei boschi ma anche strappi alla regola sul fronte alimentare. E così non sono pochi i bimbi che rischiano di tornare sui banchi di scuola con qualche chilo di troppo.

Cosa fare, dunque, per trascorrere i mesi estivi all’insegna della sana e corretta alimentazione? E quali, invece, i cibi da evitare? La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale fornisce ai genitori utili consigli su quali alimenti debbano trovare posto in tavola per un corretto sviluppo dei più piccoli.

Questo il decalogo della Sipps

Acqua: Portatene tanta, soprattutto se con voi ci sono bambini, se avete deciso di passare molte ore in spiaggia o fuori casa e se la giornata si presenta calda e umida. L’acqua disseta anche più se in una bottiglia da un litro e mezzo si aggiunge il succo di mezzo limone poiché i sali minerali reintegrano quelli persi con il sudore. Il giorno prima potete mettere nel congelatore alcune bottigliette che serviranno a tenere fredde le bevande nel frigo portatile.

Bevande zuccherate: Meglio evitare l’aranciata o la bibita a base di cola, poiché poco dissetanti per la loro alta concentrazione di zucchero. Inoltre, la caffeina contenuta nelle bibite gusto cola, oltre a non essere indicata per i bambini, può provocare disidratazione, pericolosa per chi vuole trascorrere giornate sotto il sole.

Thé: ‘No’ a quelli confezionati, troppo ricchi di zucchero e, quindi, di calorie. Il thé è un’ottima bevanda che con i suoi flavonoidi ci protegge dai danni dei radicali liberi. Potete prepararlo voi addolcendolo con poco zucchero e tanto succo di limone. C’è anche il thé verde, ricchissimo di antiossidanti e con un gusto così delicato che di solito non ha bisogno di essere zuccherato.

Succhi di frutta: Possono diventare un buono spuntino di emergenza, ma non sono comunque sostituti della frutta, unica con il suo contenuto in fibra e il suo alto potere saziante, o dell’acqua perché, pur contenendo vitamine, sono ricchi di zuccheri che rendono queste bevande poco dissetanti ma iperglicemizzanti. In ogni caso, se proprio dovete usarli, scegliete sempre quelli senza zuccheri aggiunti!

Frutta: Decisamente sì, ottima sia come spuntino che a fine pasto. L’estate ce ne offre moltissima. Ricca di acqua, vitamine, minerali, fibra e fitonutrienti, la frutta non ha controindicazioni.

Pranzo: Evitate piatti elaborati come pasta al forno o timballi, spesso ricchi di grassi che rallentano la digestione e creano sensazione di pesantezza. Un panino può diventare un buon pasto. Scegliete pane fresco e non condito e riempitelo di tanta verdura (pomodori, insalata, verdure grigliate) e qualche fetta di prosciutto o arrosto di tacchino o mozzarella o uovo sodo.

Riso: Un ottimo piatto può essere la classica insalata di riso. Il riso è ricco di amido, un tipo di carboidrato molto digeribile. Usate il riso parboiled che non scuoce e mantiene i chicchi ben separati. Questo vi eviterà di utilizzare molto olio. Potete usare i condimenti già pronti ma all’acqua, oppure verdure fresche come i pomodori.

Verdure: Non è comodo né igienico portarsi da casa verdure cotte o insalate. Una valida alternativa possono essere ortaggi come cetrioli, da sbucciare sul momento, o finocchi. Sono ricchi di acqua e di potassio con pochissime calorie. Ottimi come spuntino o da mangiare durante il pranzo.

Secondi: Se nelle vostre insalate di riso o di pasta avete aggiunto del tonno, o del prosciutto, o del formaggio, avete preparato dei piatti unici, che oltre ai carboidrati forniscono anche proteine. Un secondo sarebbe di troppo. Evitate carne panata fritta come può essere quella confezionata, ma anche quella fatta in casa, poiché troppo ricca di grassi. Anche le frittate sono sconsigliate in spiaggia. Pur essendo comode da portare fuori casa, le uova richiedono infatti una lunga digestione.

Divertimento: Giocate insieme ai vostri figli o fate sì che i vostri piccoli non si annoino. Oltre a nuotare, a fare castelli di sabbia ci sono tanti giochi che si possono fare in spiaggia ma anche in montagna. Dove è possibile si può giocare a pallone o a racchette e, perché no? Una bella partita a bocce non ha mai stancato nessuno!

“La prima regola è mangiare sano, con attenzione soprattutto alla varietà nei tipi di verdure e di pesce, su cui le famiglie italiane sono un po’ carenti, e adottare alcuni accorgimenti, come quello di consumare i pasti in famiglia e coinvolgere i figli nella spesa e nella preparazione dei cibi”. E’ quanto afferma Andrea Vania, Dirigente di I livello e Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Dipartimento di Pediatria di Sapienza Università di Roma. “Il mio consiglio – prosegue l’esperto della Sipps – è quello di coinvolgere i bambini nella spesa, non tanto per consentire loro di comprare le merendine che preferiscono, ma perché siano loro a suggerire di provare un pesce o una verdura che non hanno mai provato. Coinvolgiamoli anche in cucina: questo è un punto importante, che spesso viene dato come indicazione comportamentale anche nel trattamento dell’obesità”.

Gli esperti si soffermano sulla piramide alimentare, modello di corretta distribuzione dei nutrienti nella dieta, anche e soprattutto nel periodo estivo. “Insieme ai cereali ed ad un’adeguata assunzione di acqua – informa Giuseppe Di Mauro, Presidente Sipps -, la frutta e la verdura costituiscono le basi della piramide alimentare. Se ne devono assumere ogni giorno e 2-3 volte al giorno, scegliendo frutta e verdura fresca di stagione che vanno consumate con la buccia, che fornisce fibra, e a pezzi, a morsi perché ciò contribuisce ad aumentare il senso di sazietà. “Ogni giorno – conclude il Presidente Di Mauro – bisogna introdurre una quota di calcio pari a quanto raccomandato per età del bambino, che si ottiene assumendo latte e latticini: dal latte parzialmente scremato allo yogurt naturale con l’aggiunta di frutta fresca, fino ai formaggi freschi”. 


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Verdure, frutta e cereali integrali potrebbero avere un effetto antidepressivo

Diretta da Laurel Cherian della Rush University Medical Center in Chicago, la ricerca ha confrontato i tassi di depressione tra individui che aderivano fedelmente alla dieta cosiddetta ‘Dietary Approaches to Stop Hypertension’ (DASH), pensata per ridurre il rischio di pressione alta, coinvolgendo in tutto 964 partecipanti. Lo studio prende le mosse dal fatto che i disturbi depressivi sono in genere più frequenti tra persone con problemi cardiovascolari e pressione alta.

Così gli esperti USA hanno pensato di vedere se un’alimentazione protettiva contro l’ipertensione fosse anche protettiva contro la depressione. Gli scienziati hanno valutato il livello con cui ciascun partecipante seguiva scrupolosamente i dettami della dieta DASH che prevede anche un moderato consumo di grassi saturi, prediligendo cibi di origine vegetali e latticini magri.

È emerso che coloro che seguivano più scrupolosamente la dieta DASH avevano un rischio di depressione dell’11% inferiore rispetto a coloro che, al contrario, la seguivano poco e solevano mangiare, piuttosto, sul modello occidentale, con tanti grassi saturi e carne rossa. Significa che una sana alimentazione potrebbe evitare, almeno ad alcune persone, i disturbi depressivi o comunque consentire di ridurre il rischio di dover ricorrere a farmaci antidepressivi, conclude Cherian.

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Ecco un motivo in più perché i ragazzi mangino verdure a foglia verde, in particolare quelle ricche di vitamina k1, come lattuga iceberg, spinaci e cavolo oltre ad esempio all’olio di oliva: la carenza di questa vitamina può comportare problemi soprattutto futuri per il cuore.

Aumenta infatti il rischio di allargamento del ventricolo sinistro (ipertrofia ventricolare) e ciò comporta una maggiore difficoltà a “pompare” il sangue verso il resto del corpo. Il fenomeno è tipicamente associato al cuore degli adulti, quando e’ messo ad esempio a dura prova dalla pressione alta, ma in qualche forma ne soffrono negli Usa il 10% dei ragazzi.

E’ quanto emerge da una ricerca del Medical College of Georgia all’Augusta University, pubblicata sulla rivista The Journal of Nutrition. Gli studiosi hanno preso in esame 766 adolescenti, dai 14 ai 18 anni, osservando che coloro che consumavano meno vitamina k1 avevano un rischio 3,3 volte maggiore di allargamento del ventricolo sinistro. La dimensione complessiva e lo spessore delle pareti del ventricolo sinistro erano già significativamente maggiori rispetto al normale e la quantità di sangue pompato più bassa.

Sebbene siano necessari ulteriori lavori, i risultati dello studio suggeriscono secondo i ricercatori che interventi precoci per assicurare ai giovani adeguati livelli di vitamina K1 potrebbero migliorare lo sviluppo cardiovascolare e ridurre il rischio di malattie future.

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Se i piatti a base di verdure hanno nomi “seduttivi” gli adulti tendono a mangiarne di più, anche se poi la pietanza servita è la stessa.

Il “trucco” per aumentare il consumo è stato scoperto da uno studio della Stanford university pubblicato da Jama Internal Medicine.

L’esperimento si è svolto in una delle caffetterie dell’università, con circa 600 clienti al giorno, durante la stagione autunnale. Ogni giorno lo stesso piatto a base di verdure veniva proposto con un nome “basic”, come ad esempio “carota”, oppure “salutare restrittivo”, come “carote con condimento al limone senza zucchero”, “salutare positivo”, come “carote e limone smart con vitamina C” o “seducente”, come “carote attorcigliate glassate al lime”.

Al termine dell’esperimento si è visto che il nome accattivante portava a un consumo maggiore del 25% rispetto a quello “basic”, maggiore del 41% rispetto a quello “salutare restrittivo” e del 35% rispetto al “salutare positivo”.

La tendenza, spiega lo studio, si è ripetuta per tutte le verdure scelte, dalle “rape dinamite” ai “fagioli frizzanti”. «Il fenomeno si spiega se si pensa alla psicologia della scelta del cibo» scrivono gli autori «gli studi mostrano che quando le persone fanno una scelta sul cibo sono motivate soprattutto dal gusto, e tendono a giudicare le opzioni più salutari come meno gustose».

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