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Il bambino era stato colpito da una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto a un lungo periodo di cure, lontano dalla scuola e dagli amici, e lo espone tutt’oggi al rischio di infezioni. Da qui la scelta dei compagni di immunizzarsi per proteggerlo.

Si sono vaccinati tutti contro l’influenza per proteggere il loro compagno e consentirgli di tornare a scuola. E’ l’iniziativa di una classe di seconda elementare di una scuola cesenate. Un anno fa il loro compagno Tommaso è stato colpito da una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto a un lungo periodo di cure, lontano dalla scuola e dagli amici, e lo espone tutt’oggi al rischio di infezioni. Il suo sistema immunitario infatti è ancora debole e anche una semplice influenza potrebbe avere su di lui effetti gravi.

Per questo, le famiglie hanno scelto di vaccinare i propri figli, per fargli da scudo protettivo e ridurre i rischi: una trentina di bambini, tra cui sette di una classe a fianco, insieme alle insegnanti e anche a diversi genitori e fratelli dei compagni, si sono così sottoposti nei giorni scorsi alla vaccinazione antinfluenzale presso la Pediatria di Comunità. Grazie a loro e alla solerzia del dirigente scolastico, il piccolo Tommaso è potuto tornare sui banchi di scuola.

“Questi bambini e questi genitori – commenta la dottoressa Antonella Brunelli responsabile della Pediatria di Comunità di Cesena – hanno compiuto un gesto di responsabilità, di generosità e di amicizia che ci ha riempito di gioia e ci ha fatto pure commuovere. Come riconoscimento simbolico abbiamo regalato ad ogni bambino un libro donatoci dalla Libreria “Giunti al Punto” di Cesena nell’ambito del progetto Nati per Leggere, a conferma che la ‘literacy’ contribuisce a migliorare lo stato di salute dell’intera comunità”.


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Si hanno più vantaggi ripetendo negli anni il vaccino dell’influenza: facendo diventare quello con l’immunizzazione un appuntamento fisso, si riducono infatti la severità del virus e i ricoveri in ospedale.

È quanto emerge da una ricerca guidata dall’Instituto de Salud Pública de Navarra, a Pamplona, in Spagna, pubblicata sulla rivista Canadian Medical Association Journal (CMAJ).

I ricercatori hanno esaminato l’effetto di ripetute vaccinazioni antinfluenzali, in uno studio che ha coinvolto persone over 65 che si sono rivolte a 20 ospedali spagnoli nel 2013/14 e 2014/15. La valutazione dell’efficacia della vaccinazione ha riguardato complessivamente quattro stagioni influenzali. Per lo studio sono stati arruolati rispettivamente 130 pazienti con una forma di influenza severa e altri 598 con una forma non grave, confrontati rispettivamente con altri 333 e 1.493 in qualità di gruppo di controllo.

L’analisi dei dati ha permesso di stabilire che la vaccinazione antinfluenzale ripetuta era doppiamente più efficace nel prevenire la gravità dell’influenza e i suoi effetti nelle persone ricoverate in ospedale per il virus, rispetto a casi non gravi, e che questo effetto si verificava indipendentemente dalla stagione influenzale, dai sottotipi di virus o dall’età del paziente.

“La vaccinazione ripetuta per l’influenza è risultata molto efficace nel prevenire infezioni gravi e fatali causate dall’influenza negli anziani”, scrivono gli autori dello studio.

ANSA


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Si appoggia innanzitutto sulle farmacie del territorio la campagna predisposta dal ministero della Salute per informare famiglie e opinione pubblica sugli obblighi vaccinali che andranno rispettati dall’avvio della nuova stagione scolastica.

«La farmacia» scrive il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin «rappresenta un canale privilegiato, conosciuto e capillare per contribuire alla diffusione di corrette informazioni in tema di salute e, nel caso specifico, di vaccinazioni. Esprimo quindi il più vivo apprezzamento per l’adesione di Federfarma agli obiettivi del nuovo decreto legge in materia di prevenzione vaccinale e ringrazio sentitamente per il contributo fornito al dicastero».

«Il ministro Lorenzin» scrive dal canto suo il presidente Federfarma Cossolo «chiede alle farmacie italiane di collaborare fattivamente a questa importante campagna di educazione sanitaria. I farmacisti godono della fiducia dei cittadini e possono autorevolmente dare un’informazione corretta combattendo i pregiudizi dettati da ignoranza e insensate paure». Le locandine che saranno esposte, dunque, «costituiscono di per sé preziosi strumenti di informazione, ma sono anche una opportunità per instaurare un dialogo più approfondito con i cittadini sulla utilità e sicurezza dei vaccini e per informare sulle modalità pratiche ed i tempi per effettuare le vaccinazioni».

Le due “infografiche” riassumono le procedure che le famiglie dovranno rispettare per mandare i propri figli a scuola o all’asilo, così come le principali disposizioni del decreto legge sui vaccini.


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Nonostante i no-vax accampati in piazza, la Camera dice sìalla conversione in legge del decreto vaccini accogliendo la richiesta di fiducia presentata dal Governo. E’ l’esito del voto con cui Montecitorio ha licenziato senza modifiche il testo approvato da Palazzo Madama. Passa quindi l’emendamento, introdotto al Senato, che consente di prenotare la profilassi in farmacia, tramite Cup, e scendono a dieci le vaccinazioni obbligatorie per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, con esclusione dalla scuola fino ai sei anni in caso di inadempienza oppure sanzioni ai genitori dai sei ai 16.

Soddisfazione da Governo e maggioranza. «E’ come se avessimo dato uno scudo protettivo alle famiglie» ha commentato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin «abbiamo messo in sicurezza questa e le future generazioni, vinceremo la battaglia culturale coinvolgendo i pediatri, i medici, la scuola». «La conversione in legge del decreto vaccini è un passo fondamentale per la politica sanitaria di questo Paese» ha osservato Federico Gelli, responsabile sanità del Pd «dopo oltre 50 giorni di dibattito serrato e aperture verso l’opposizione che hanno portato alla sostanziale modifica del provvedimento, con il via libera definitivo da parte della Camera il Governo mette in sicurezza la salute degli italiani, ed in particolare dei più fragili». «Il dovere di tutti noi è la tutela della salute» ha ricordato Maurizio Lupi, capogruppo di Alternativa popolare «anche la nostra Costituzione dice che la Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della comunità, aggiungendo che si può obbligare il cittadino a un trattamento sanitario fatti salvi i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

Le dieci vaccinazioni che diventano obbligatorie, secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) sono anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti Haemophilusinfluenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. Per le ultime quattro è prevista una valutazione a tre anni con eventuale eliminazione dell’obbligo.

Non inficiano l’iscrizione a scuola ma saranno offerti gratuitamente (con chiamata dalle Asl) altri quattro vaccini, contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus. Chi risulta già immunizzato per alcuni dei virus e batteri in elenco potrà procedere alla vaccinazione monocomponente, mentre eventuali esenzioni potranno essere richieste solo in caso di accertato pericolo per la salute, oppure in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.

Non potranno essere iscritti agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, i minori che non si sono sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Entro 10 giorni, il dirigente scolastico segnala all’Asl le generalità del bambino inadempiente affinché si provveda alla profilassi. In caso di violazione dell’obbligo vaccinale, i genitori sono puniti con una sanzione amministrativa da 100 a 500 euro. In origine la norma prevedeva anche la segnalazione della famiglia al tribunale dei minori per l’eventuale perdita della patria potestà, una misura poi cancellata al Senato.

L’Agenzia del farmaco predisporrà una relazione annuale con i dati degli eventi avversi associabili alla vaccinazione, da trasmettere al ministero della Salute e quindi al Parlamento. Stretta anche sui prezzi dei vaccini: dovranno essere sottoposti alla negoziazione obbligatoria dell’Aifa, che sarà anche parte in giudizio in tutte le controversie riguardanti presunti danni da vaccinazioni e somministrazione di presunti farmaci non oggetto di sperimentazione.

Nasce anche l’Anagrafe nazionale vaccini, nella quale saranno registrati tutti i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi e i tempi di somministrazione e gli eventuali effetti indesiderati. Inoltre viene istituita un’Unità di crisi permanente, promossa dal ministero della Salute, per monitorare l’erogazione del servizio e prevenire eventuali criticità. Il dicastero, inoltre, avvierà una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni. Saltato, per assenza di coperture, l’obbligo vaccinale a carico degli operatori sanitari e scolastici; questi, in ogni caso, dovranno comunque presentare ai propri datori un’autocertificazione attestante la propria «situazione vaccinale».


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L’assessore regionale spiega che al momento vi sono scorte per le vaccinazioni routinarie e non si ravvisano problemi di approvvigionamento. Attivo dal 2015 un accordo con i pediatri di famiglia per vaccinare nei loro studi.

“In Toscana siamo pronti per vaccinare tutti i bambini e rispondere alle richieste di chi intende mettersi in regola con il calendario vaccinale. Al momento abbiamo tutte le scorte per fare le vaccinazioni routinarie e non si ravvisano problemi di approvvigionamento. Inoltre nella nostra regione i pediatri sono coinvolti e collaborano fattivamente nelle vaccinazioni dei bambini. Questo ci consentirà di raggiungere in tempi che ci auguriamo brevi un’inversione di tendenza delle coperture vaccinali, che per quasi tutte le vaccinazioni hanno registrato in questi ultimi anni un calo di qualche punto percentuale. Rinnovo quindi l’invito che già altre volte ho rivolto ai genitori a far vaccinare i propri figli”. Lo ha affermato l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi in una nota che fa il punto sulla situazione delle vaccinazioni in Toscana, alla luce delle novità introdotte dal decreto ministeriale sull’obbligo vaccinale.

Attualmente, ha spiegato l’assessore, in Toscana non ci sono problemi di approvvigionamento dei vaccini e ci sono scorte sufficienti. La Regione ha comunque avviato “una ricognizione tra le aziende sanitarie per organizzarsi di conseguenza e acquistare le quantità necessarie”. E anche il Ministero della Salute si sta attivando per garantire l’approvvigionamento necessario a tutte le regioni.

Quanto al coinvolgimento dei pediatri di famiglia, l’accordo siglato con la Regione risale all’aprile 2015. L’obiettivo, già allora, era anche quello di favorire l’adesione da parte delle famiglie ai programmi vaccinali. I pediatri di famiglia in Toscana sono 430. L’adesione all’accordo è su base volontaria.

Dall’ultimo monitoraggio 2017 effettuato dagli uffici dell’assessorato sulle adesioni all’accordo da parte dei pediatri, risultano i seguenti dati:
– il 46% dei pediatri ha aderito in toto;
– il 36% ha dato un’adesione parziale (l’accordo, infatti, prevede la possibilità di somministrare anche solo alcuni tipi di vaccino)
– il 18% non ha aderito.
Il 50% circa dei pediatri di famiglie esegue tutte le vaccinazioni previste nel primo anno di età.

Negli ultimi anni le vaccinazioni sono calate anche in Toscana, e nessuna vaccinazione raggiunge il livello del 95%, che garantisce l’immunità di gregge. Negli ultimi dieci anni, tutte le vaccinazioni hanno avuto cali percentuali di qualche punto. E “in concomitanza con il calo delle vaccinazioni – evidenzia la Regione -, in Toscana come nelle altre regioni, sono ricomparse malattie che invece stavano scomparendo”.


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E’ stato approvato venerdì 19 maggio dal Consiglio dei ministri il decreto legge sull’obbligatorietà dei vaccini per l’accesso alla scuola.

In vigore dal prossimo anno scolastico, il provvedimento dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del calendario allegato all’attuale Piano nazionale di prevenzione vaccinale (età 0-16 anni) e in riferimento alla coorte di appartenenza, le vaccinazioni contro anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti Haemophilusinfluenzae tipo B, anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.

Tali vaccinazioni, dispone il decreto, possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.

In caso di violazione dell’obbligo vaccinale, ai genitori è comminata una sanzione amministrativa da 500 a 7.500 euro.

A decorrere dal 1 giugno, inoltre, il ministero della Salute avvia una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute. Nell’ambito della campagna, il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca promuovono, dall’anno scolastico 2017-2018, iniziative di formazione del personale docente e di educazione di alunni e studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni.


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In una lettera i coordinatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali dell’Asl Toscana Centro lanciano un appello alla vaccinazioni, dicono sì all’obbligatorietà per l’iscrizione all’asilo e chiedono alla Regione di valutare anche “la possibilità e l’opportunità di rendere obbligatorie le vaccinazioni anche per gli operatori sanitari”.

Appello alla vaccinazione da parte dei 1.163 Medici di Medicina Generale e della continuità assistenziale dell’Azienda USL Toscana centro. Il richiamo all’importanza delle vaccinazioni è contenuto in una lettera a firma dei coordinatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), che esprimono preoccupazione per la scarsa adesione alle vaccinazioni da parte degli operatori sanitari e lanciano un appello a favore delle vaccinazioni e di una legge che le renda obbligatorie per l’iscrizione dei bambini ai nidi e alle scuole materne. Ma invitano la Regione a introdurre l’obblico anche per gli operatori sanitari.

Il testo della lettera

Le vaccinazioni sono una misura di medicina preventiva di assoluta importanza e comprovata efficacia. Secondo l’OMS sono seconde soltanto alla potabilizzazione dell’acqua in termini di morti evitate. Purtroppo, all’aumentare delle prove scientifiche di efficacia e di scarsissimo rischio della pratica vaccinale, assistiamo sempre più frequentemente a voci assolutamente ‘fuori dal coro’, che mettono in dubbio l’efficacia di tale pratica o ne millantano presunti effetti collaterali non supportati da alcuna prova scientifica. Tali atteggiamenti mettono a rischio la salute pubblica, causando un preoccupante calo delle coperture vaccinali.

Purtroppo anche alcuni operatori sanitari (medici e non) sembrano in qualche modo aderire a queste correnti di pensiero, assolutamente prive di alcun fondamento scientifico.

I coordinatori di AFT scriventi, visto il loro ruolo di coordinamento clinico nella Medicina Generale, sentono il dovere etico e professionale di raccomandare a tutti gli operatori sanitari, ed in particolare ai medici di medicina generale, di fornire agli utenti una informazione sulla pratica vaccinale corretta e supportata da prove scientifiche.

E’ inoltre importante sottolineare come l’adesione totale degli operatori sanitari al piano vaccinale nazionale e regionale sia un obbligo etico imprescindibile. Infatti, nello specifico caso degli operatori sanitari, la mancata vaccinazione comporta non soltanto un rischio per il singolo e un nocumento nell’immunità di gregge (nei casi in cui questa sia applicabile), ma anche un grave rischio di trasmissione di malattie potenzialmente gravi o addirittura letali alla popolazione fragile con cui gli operatori vengono a contatto, data la peculiarità del loro lavoro.

Gli scriventi esprimono anche il loro parere assolutamente favorevole circa la possibilità di rendere obbligatorie le vaccinazioni per l’iscrizione alle scuole materne e agli asili nido e chiedono alla Regione di valutare la possibilità e l’opportunità di rendere obbligatorie le vaccinazioni anche per gli operatori sanitari.

Riteniamo infine molto utile implementare la formazione e il coinvolgimento dei MMG sulle tematiche vaccinali, magari con un ruolo attivo delle AFT.

Elisabetta Alti AFT Gavinana Firenze
Fausto Amorini AFT Monsummano Lamporecchio Larciano
Sandro Andreotti AFT Montagna Pistoiese
Sergio Baglioni AFT Statuto Vittoria
Barbara Baldini AFT Centro
Giovanni Banchi AFT Mugello Ovest
Franca Bigioli AFT Novoli Piagge
Vittorio Boscherini AFT Greve Impruneta
Luciano Caciagli AFT 6 ex Az. USL 11
Giovanni Castaldo AFT C1 Prato
Stefano Cavaliere AFT A2 Prato
Antonia Daraio AFT Rifredi Castello
Anna Di Natale AFT Lastra a Signa Signa
Francesco Falcini AFT Mugello Ovest
Daniele Francini AFT Pistoia 1
Giancarlo Francini AFT C2 Prato
Giancarlo Guarino AFT Bagno a Ripoli
Arrigo Lombardo AFT Oltrarno Galluzzo
Marino Lupi AFT Fucecchio Cerreto G.
Maria Grazia Mori AFT Valdarno
Mauro Mugnai AFT Gioberti Bellariva Settignano
Alessio Nastruzzi AFT San Jacopino
Giuseppe Paladino AFT Sesto Fiorentino
Alessandro Pescitelli AFT Scandicci
Piero Piazzini AFT Castelfiorentino Montespertoli
Donata Pistocchi AFT Campo di Marte
Giovanni Redegalli AFT San Casciano v.p.,Tavarnelle v.p.,Barberino vde
Francesco Repice AFT Montecatini Terme
Lara Romagnani AFT Pistoia 2
Antonio Romei AFT Talenti Canova
Mauro Ruggeri AFT Prato A1
Giovanni Salvestrini AFT Valdisieve
Angelo Scaduto AFT 4 ex Az. USL 11
Rosanna Sciumbata AFT E Prato
Sabrina Sergio Gori AFT Quarrata Serravalle
Ettore Giustini Saffi AFT Agliana Montale
Caterina Masini AFT Empoli
Luciano Fanciullacci AFT Empoli
Fabrizio Peruzzi AFT Empoli
Stefano Tafi AFT Buggiano Chiesina U. Pescia Uzzano
Maurizio Veloci AFT Campi Bisenzio
Andrea Santini AFT B. Prato Aldo Fani AFT Prato


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La proposta prevede che per iscriversi ai nidi d’infanzia, ai servizi integrativi per la prima infanzia e alla scuola dell’infanzia i bambini debbano avere effettuato non solo le vaccinazioni obbligatorie, ma anche quelle raccomandate dal Piano nazionale prevenzione vaccinale. Il testo passa ora al Consiglio.

Vaccini obbligatori in Toscana per l’accesso al nido e alla scuola materna. La Giunta regionale ha approvato stamani la proposta di legge presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi che prevede che l’aver effettuato non solo le vaccinazioni obbligatorie, ma anche quelle raccomandate dal Piano nazionale prevenzione vaccinale, costituisca requisito per l’iscrizione ai nidi d’infanzia, ai servizi integrativi per la prima infanzia (servizi che integrano l’offerta del nido: spazio gioco, centro per bambini e famiglie, servizio educativo domiciliare; tra questi servizi non sono comprese le ludoteche) e alla scuola dell’infanzia (scuola materna).

Approvata dalla Giunta, ora la proposta di legge seguirà l’iter per l’approvazione in Consiglio regionale. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore, la giunta approverà specifiche linee guida e modalità attuative della legge, anche tenendo conto dei casi in cui la vaccinazione deve essere omessa o differita, per accertati pericoli concreti per la salute del bambino, in relazione a specifiche condizioni cliniche. “La legge sarà senz’altro in vigore per l’inizio del prossimo anno scolastico”, afferma la Regione in una nota.

“Quella che abbiamo approvato oggi è una misura a tutela della salute pubblica di tutta la comunità – dichiara nella nota il presidente Enrico Rossi – In primo luogo dei bambini e soprattutto di quelli più deboli: quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e sono quindi i più esposti ai contagi. Con questo intervento consolidiamo ciò che di buono è stato fatto in questi anni e facciamo un ulteriore passo in avanti. La Regione Toscana ha oggi confermato di avere un ruolo attivo per proteggere e garantire la salute di tutti non lasciando campo aperto a involuzioni pseudoscentifiche o, per citare il presidente Mattarella riguardo ai vaccini, a “sconsiderate affermazioni prive di fondamento”.

La vaccinazione è un atto di responsabilità dei genitori nei confronti dei propri figli e dell’intera comunità – sottolinea Stefania Saccardi – Vaccinare il proprio bambino vuol dire proteggerlo da tante malattie, oggi drasticamente ridotte proprio grazie ai vaccini. Ed è anche un gesto responsabile nei confronti di quei bambini che, per particolari patologie, non possono essere vaccinati e quindi sono più esposti al rischio di malattie. Negli ultimi anni anche in Toscana, come a livello nazionale, stiamo assistendo a un calo preoccupante della copertura vaccinale. Come Regione, a ottobre abbiamo varato la campagna “Dammi un vaccino”, per ricordare a tutti che il vaccino è lo strumento più efficace e sicuro per la prevenzione delle malattie infettive. Ora abbiamo deciso anche di introdurre l’obbligo delle vaccinazioni per l’ingresso all’asilo nido e alla scuola materna”.

Questi i vaccini previsti dal Piano nazionale come obbligatori per i bambini: poliomielite, difterite, tetano, epatite B. E questi i vaccini raccomandati (che però, avvertono gli esperti, non vanno ritenuti meno importanti di quelli obbligatori): pertosse e haemophilus B (che sono nell’esavalente insieme ai 4 obbligatori), meningococco C e B, pneumococco, morbillo, rosolia, parotite, varicella.

“L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) – evidenzia la Regione – stima che ogni anno circa 3 milioni di persone, tra cui moltissimi bambini, siano salvati grazie ai vaccini. Tuttavia ancora oggi circa un milione e mezzo di persone perdono la vita ogni anno nel mondo per malattie potenzialmente prevenibili con un vaccino. Questo perché un bambino ogni 5 a livello globale non viene vaccinato. E se da una parte i Paesi in via di sviluppo compiono enormi sforzi per migliorare le copertura vaccinali, dall’altra, soprattutto nei Paesi più avanzati si assiste a un calo dell’adesione ai programmi vaccinali”.

Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale si pone l’obiettivo di mantenere una percentuale di copertura vaccinale del 95% per tutte le vaccinazioni, “perché scientificamente garantisce una adeguata protezione di comunità (la cosiddetta immunità di gregge). Questa protezione – spiega la Regione – è fondamentale sia per ridurre la circolazione dei patogeni, che per proteggere quella parte di popolazione che per reali controindicazioni mediche non può effettuare alcune vaccinazioni, o che non è in grado di rispondere al vaccino con un’adeguata risposta immunitaria”.

Secondo i dati diffusi dalla Regione, negli ultimi tre anni anche in Toscana si sta assistendo a un calo che, anche se meno pronunciato di quanto accade nel resto d’Italia, porta le coperture vaccinali per tutte le vaccinazioni al di sotto della soglia del 95% (con la sola eccezione dell’antitetanica). Qualche esempio: per la polio nel 2012 la copertura era al 95,3%, nel 2015 è scesa al 94,9%; per la difterite, 96,5% nel 2012, 94,9% nel 2015; per l’epatite B, 95,1% nel 2012, 94,8% nel 2015. La flessione interessa anche le altre vaccinazioni del calendario regionale quali varicella, parotite, rosolia, morbillo, queste ultime oggetto, tra l’altro, di uno specifico programma nazionale di eliminazione. Anche qui, qualche esempio: morbillo, 91,1% nel 2012, 88,7% nel 2015; rosolia, 91,1% nel 2012, 88,6% nel 2015.


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