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Un adolescente su quattro va letteralmente nel panico se gli viene negato lo smartphone.

A dimostrare come il telefonino sia in grado di creare oramai a tutti gli effetti una dipendenza, è uno studio pubblicato sulla rivista BMC Psychiatry. Dalla ricerca emerge anche che l’uso problematico di questi dispositivi va di pari passo con un maggior rischio di ansia e depressione.

I ricercatori del King’s College di Londra hanno esaminato 41 precedenti ricerche in materia, a cui hanno partecipato un totale di 41.000 giovanissimi. Ne è emerso il 23% degli adolescenti aveva un comportamento coerente con una dipendenza, come l’ansia per non essere in grado di usare il telefono, non essere in grado di moderare il tempo trascorso davanti allo smartphone e usare i cellulari così tanto da limitare il tempo dedicato ad altre attività.

Tale comportamento di dipendenza sembra inoltre collegato ad altri problemi di salute, afferma lo studio, come stress, depressione, mancanza di sonno e risultati scolastici ridotti. «Non sappiamo se è lo stesso smartphone che può creare dipendenza o le app che le persone utilizzano», afferma uno degli autori del rapporto, Nicola Kalk, ricercatore presso l’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze del King’s College di Londra. «Quel che è certo – prosegue – è che non possiamo eliminarli dalle nostre vite. Quindi è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sul corretto uso e i possibili rischi di questi dispositivi nei bambini e nei giovani».

ANSA


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Usare lo smartphone per più di 5 ore al giorno aumenta del 43% il rischio di obesità.

È quanto suggerisce uno studio su studenti universitari presentato alla conferenza dell’American College of Cardiology e condotto da Mirary Mantilla-Morrón, della Health Sciences Faculty presso la Simón Bolívar University di Barranquilla, in Colombia che spiega: «l’uso prolungato del telefonino facilità la sedentarietà e riduce l’attività fisica, condizioni associate ad aumentato rischio di morte prematura, diabete, malattie cardiovascolari, tumori, problemi osteoarticolari».

Il suo impiego eccessivo è risultato associato anche ad altri comportamenti che a loro volta possono compromettere la salute dell’individuo, come ad esempio mangiare male. Lo studio ha coinvolto 1060 studenti di 19-20 anni, il cui utilizzo del telefonino è stato monitorato. È emerso che usarlo per 5 o più ore al dì si associa a un rischio di obesità del 43% maggiore, a probabilità doppia di consumare bibite, mangiare cibo da fast food, snack dolci.

ANSA


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Una donna su cinque e un uomo su otto perdono ore di sonno a causa dello smartphone. Lo afferma una ricerca condotta dalla Queensland university of Technology australiana e pubblicata su Frontiers in Psychiatry, secondo cui più di una persona su dieci di entrambi i sessi ritiene che il dispositivo abbia diminuito la propria produttività.

I ricercatori hanno sottoposto a questionari 709 persone tra 18 e 83 anni, con domande sull’utilizzo e sulle sensazioni associate allo smartphone. Dallo studio è emerso che il 24% delle donne e il 14% degli uomini può essere considerato un ‘utilizzatore problematico’.

Il 14% delle donne e l’8% degli uomini cerca inoltre di nascondere il tempo passato al telefono. Circa l’8% del campione di entrambi i sessi ha affermato di avere qualche dolore o fastidio fisico dovuto allo smartphone. tutte queste percentuali, sottolineano gli autori, sono in grande aumento rispetto ad una analoga survey condotta nel 2005.

«Questo studio suggerisce che gli smartphone stanno sempre più influenzando negativamente le funzionalità di tutti i giorni – concludono – a causa della mancanza di sonno e dell’abbandono delle responsabilità».

ANSA


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Gli smartphone hanno cambiato il nostro modo di camminare. Quando li usiamo mentre siamo per strada, guardiamo meno cosa c’è per terra, perché troppo concentrati a fissare lo schermo, e siamo così portati a sollevare il piede “guida” più in alto e più lentamente, per scansare il rischio di ostacoli. Insomma, la nostra camminata alla fine risulta decisamente più “sbilenca”.

A evidenziarlo uno studio della Anglia Ruskin University, pubblicato su Plos One. Gli studiosi hanno analizzato 21 persone con tracciatori oculari e sensori di analisi del movimento, mettendole di fronte ad ostacoli che per altezza erano simili a dei cordoli stradali. Hanno esaminato 252 scenari separatamente che prevedevano, mentre si camminava, la lettura di messaggi di testo o altro.

Dai risultati è emerso che, quando si utilizzava il telefono, si tendeva a guardare per terra meno spesso e per meno tempo. Nello studio, la quantità relativa di tempo trascorso a guardare gli ostacoli risultava diminuita fino al 61%. Non solo: la ricerca ha evidenziato che quando si scriveva un messaggio, il piede “guida” era più alto del 18% e il 40% più lento.

«Usando il telefono, adattiamo il nostro stile di camminata in modo da poter affrontare gli ostacoli statici in modo sicuro. Ciò si traduce in un modo di procedere lento e con dei tratti molto pronunciati – spiega l’autore principale della ricerca, Matthew Timmis -. Gli incidenti sono probabilmente il risultato di oggetti che improvvisamente appaiono, ad esempio altri pedoni o veicoli. La Cina ha già iniziato a fare percorsi pedonali con corsie speciali per coloro che utilizzano i cellulari».

ANSA


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Consiste in un insieme di sintomi e fastidi provocati dal guardare il display del tablet o dello smartphone continuamente e per un lungo periodo di tempo, mantenendo posizioni scorrette alla colonna vertebrale. Un numero crescente di pazienti, in particolare giovani che non dovrebbero ancora avere problemi alla schiena e al collo, stanno invece segnalando dolori sia dovuti ad ernie del disco che a problemi di allineamento vertebrale della colonna.

Secondo quanto riportano su Spine Journal un gruppo di neurochirurghi spinali americani ultimamente si verifica un aumento dei pazienti con dolore al collo e alla parte superiore della schiena, probabilmente legati ad una scorretta postura dovuta all’uso prolungato degli smartphone.
Tra psicopatologie emergenti ed effetti secondari indotti dalle radiazioni rilasciate da telefonini o dispositivi dotati di wifi e quant’altro, i possibili danni alla salute dovuti all’abuso della tecnologia sono spesso sotto il mirino dei ricercatori. Questa volta a preoccupare è una nuova sindrome, quella del “text neck”, e a parlarne su Spine Journal è un gruppo di neurochirurghi spinali americani.

La nuova sindrome
Consiste in un insieme di sintomi e fastidi provocati dal guardare il display del tablet o dello smartphone continuamente e per un lungo periodo di tempo, mantenendo posizioni scorrette e nocive alla colonna vertebrale. In altri termini, un numero crescente di pazienti, in particolare giovani che non dovrebbero ancora avere problemi alla schiena e al collo, stanno invece segnalando dolori sia dovuti ad ernie del disco che a problemi di allineamento vertebrale della colonna.

Lo conferma Todd Lanman, un neurochirurgo spinale al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles che segnala delle anomalie radiografiche della colonna con inversione delle curve fisiologiche dovute al troppo uso dello smartphone. Si tratta di giovani pazienti che quando arrivano all’osservazione del chirurgo spinale hanno già forti dolori e problemi ai dischi vertebrali, ribadisce Lanman. “La vera preoccupazione è che non sappiamo che cosa questo comporterà nel lungo termine per i ragazzi di oggi che usano i telefonini per tutto il giorno”.

L’effetto peggiora “da seduti”
Gli autori dell’articolo hanno spiegato che le persone spesso guardano dall’alto in basso quando utilizzano i loro smartphone, in particolare quando inviano un sms o durante la navigazione online o quando guardano un video. Precedenti studi hanno anche scoperto che durante queste attività con lo smartphone alcune persone tengono il collo a circa 45 gradi, e il tutto peggiora quando si siedono. L’impatto sulla colonna dorsale aumenta alle posizioni flesse più elevate, aggiungono. Mentre in una posizione neutra in attesa, la testa pesa circa da 10 a 12 libbre (4,5 – 5,4 Kg) quando ci si piega di 15 gradi, la testa peserà circa 27 chili. Lo stress sulla colonna vertebrale aumenta gradualmente e a 60 gradi, è di 60 chili.

Gli adulti del domani
Secondo gli esperti i bambini che oggi hanno 8 anni e che sono già utenti assidui di dispositivi elettronici probabilmente avranno necessità di essere sottoposti ad un intervento chirurgico sulla colonna già a 28 anni. Si tratta di giovani che ancora non hanno completato lo sviluppo della colonna e questo preoccupa non poco i neurochirurghi.

Gli esperti spiegano cosa fare
Gli autori suggeriscono dei semplici cambiamenti nello stile di vita per alleviare lo stress dovuto alla postura ‘text-neck’. Si consiglia di tenere i telefoni cellulari davanti al volto, o all’altezza degli occhi, mentre si sta guardando il display e di usare due mani e i due pollici per creare una posizione più simmetrica e confortevole per la colonna vertebrale. Al di là di utilizzo dello smartphone, i chirurghi spinali raccomandano che le persone che lavorano con un computer o sul tablet utilizzino un supporto del monitor elevato in modo che stiano seduti a livello degli occhi, il supporto dovrebbe essere orizzontale e chiaro.

Con i computer portatili, si consiglia un adattamento simile, utilizzando una tastiera e un mouse separato in modo che il computer portatile possa essere a livello degli occhi e comunque creare una buona posizione ergonomica durante la digitazione. Infine Lanman consiglia degli esercizi di stretching ed altri esercizi di base che si concentrano sulla postura per tenere sotto controllo la colonna. E aggiunge di sdraiarsi sul letto estendendo il collo all’indietro per ripristinare l’arco normale nel collo. Mentre nella posizione seduta, raccomanda l’allineamento del collo e della colonna vertebrale verificando che le orecchie siano diritte sopra le spalle e le spalle stiano sempre sopra i fianchi.

Fonte: Spine J 2017


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