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Nel nuovo modello l’organizzazione del Pronto Soccorso è stata ridisegnata a partire dalla funzione di triage che non si limiterà a “mettere in fila” i pazienti per essere visitati dal medico dando priorità alle situazioni a maggiore gravità, ma orienterà da subito i pazienti verso i percorsi di cura interni

Ogni giorno in Toscana circa 4.100 cittadini si presentano ad un pronto soccorso (PS), per un totale di un milione e 500.000 accessi nello scorso anno, ovvero 4 accessi l’anno ogni 10 persone residenti. La necessità di ricercare nuove soluzioni per affrontare le problematiche delle attese e di assicurare maggiore attenzione alle persone con fragilità ha richiesto un ripensamento dell’organizzazione dei PS, a partire dalla funzione di triage che nel nuovo modello (DGR n.806 del 27 luglio 2017 e allegato) orienta i pazienti verso percorsi interni al PS differenziati in base alla complessità clinica ed assistenziale.

Tale modello, che ha anticipato i contenuti delle Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero contenute nell’accordo Stato Regioni del 1° Agosto di questo anno, è già in fase avanzata di attuazione: sono più di venti i PS che stanno già adottando la nuova organizzazione, e nei restanti l’adozione del modello è prevista entro l’anno, in base ad un piano di implementazione regionale.

Il passaggio dai codici colore a quelli numerici è l’aspetto più evidente, ma in realtà le trasformazioni stanno coinvolgendo tutto il percorso dell’emergenza urgenza.

Nel nuovo modello l’organizzazione del PS è stata ridisegnata a partire dalla funzione di triage che non si limiterà a “mettere in fila” i pazienti per essere visitati dal medico dando priorità alle situazioni a maggiore gravità, ma orienterà da subito i pazienti verso i percorsi di cura interni al PS. Diversamente dal PS, organizzato per codice colore, nel nuovo modello il paziente viene accolto in base al suo bisogno clinico ed alla complessità assistenziale, grazie alla individuazione a partire dal triage del percorso più appropriato in base alle caratteristiche clinico-assistenziali del paziente ed al potenziale assorbimento di risorse.

All’interno di ogni PS vengono individuate tre linee di attività:
• linea di attività ad alta complessità
• linea di attività a complessità intermedia
• linea di attività a bassa complessità articolata in:
– codici minori (con medico)
– see & treat (a gestione infermieristica in base a protocolli specifici)
– fast track (invio diretto dal triage alla gestione specialistica)

L’assegnazione del codice è l’esito della decisione infermieristica formulata nell’ambito dell’attività di triage ed è basata sugli elementi rilevati nelle fasi di valutazione soggettiva ed oggettiva. Ciò determina la priorità dell’accesso alle cure da attribuire al paziente in relazione alle sue condizioni cliniche, al rischio evolutivo e all’assorbimento delle risorse.
L’STT adotta un sistema di codifica a 5 codici numerici, con codice da 1 a 5 e il tempo di attesa ha termine quando un medico o un infermiere effettuano le prime attività previste dal PDTA.

Per l’implementazione di tale sistema è stato previsto un corposo intervento formativo sviluppato dal Laboratorio Regionale per la Formazione Sanitaria (Formas) in collaborazione con la Regione Toscana e attualmente ha riguardato circa 1.000 infermieri operanti nei PS regionali e la redazione di un apposito manuale sull’STT. Tale manuale di formazione si rivolge non solo ai formatori e agli infermieri di triage, ma anche ai coordinatori, medici e alle direzioni che possono utilizzare questa guida pratica per sviluppare e condurre sia programmi formativi interni, sia programmi di miglioramento continuo della qualità.

L’STT individua nuovi standard informativi necessari all’applicazione del nuovo modello, assicurati grazie al piano regionale di adeguamento degli attuali software gestionali di pronto soccorso della Toscana, prevedendo tra le altre cose l’inserimento dei nuovi algoritmi di triage per sintomo guida/problema principale (decreto dir. n.938 del 24 gennaio 2019).

Infine è stato costituito un apposito coordinamento regionale (Coordinamento Triage Toscana – CoTT) per analisi e valutazione dell’andamento delle performance della funzione di triage, individuazione delle aree di miglioramento; progettazione delle azioni per lo sviluppo ed il miglioramento del triage costituito dal team formatori e 1 medico per ciascun azienda regionale (delibera GR n.671 del 18 giugno 2018).

Laura Ammannati
Laboratorio Regionale per la Formazione Sanitaria – FORMAS

Maria Teresa Mechi
Responsabile Settore Qualità dei Servizi e Reti Cliniche Regione Toscana

Luca Puccetti
Funzionario Regione Toscana, PO Rete emergenza e urgenza ospedaliera e reti cliniche regionali

Marco Ruggeri
Infermiere Trauma center AOU Careggi, Coordinatore CoTT


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Il PS viene ridisegnato allo scopo di “superare il modello di triage focalizzato sulla gestione delle attese” orientandosi, invece, verso “un approccio che individui in maniera tempestiva il percorso più appropriato”. Via i colori dai codici di Ps, che diventano numeri a seconda del livello di urgenza. Vengono approfonditi ed aggiornati gli ambiti del Fast-track, del See & treat e dell’Osservazione breve intensiva.

Il Pronto soccorso è una delle aree a maggiore complessità in un ospedale. In Toscana ogni giorno 4.100 persone si presentano a un pronto soccorso, per un totale di un milione e 500.000 accesi in un anno. Mediamente, il 75% del tempo speso da un paziente in Pronto soccorso è un tempo di attesa. Su questo ha lavorato la Regione Toscana, cercando nuove soluzioni per ridurre, quando possibile, le attese, e assicurare maggiore attenzione alle persone con fragilità. Una delibera approvata recentemente dalla Giunta ridisegna l’organizzazione del Pronto soccorso a partire dalla funzione di triage (i codici colore).

“È infatti emersa, in maniera sempre più evidente, la necessità di superare un modello di triage focalizzato sulla gestione delle attese e di orientarsi verso un approccio che assicuri in maniera tempestiva l’individuazione del percorso più appropriato”, si legge nel provvedimento.

L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha illustrato i contenuti della delibera e la nuova organizzazione del Pronto soccorso nel corso di una conferenza stampa fissata venerdì 28 luglio, nella Sala stampa di Palazzo Strozzi Sacrati.

Il testo del provvedimento illustra un nuovo modello, che sarà operativo da gennaio 2018, in cui, all’interno di ogni PS, saranno individuate tre linee di attività:
•    Linea di attività ad alta complessità
•    Linea di attività a complessità intermedia
•    Linea di attività a bassa complessità articolata in: o Codici Minori (con medico) o See & treat (gestito dall’infermiere) o Fast track (invio diretto dal triage alla gestione specialistica).

“Con l’aumento e la revisione dei protocolli See & treat (S&T) e l’introduzione di percorsi Fast track (FT),è prevedibile un aumento della casistica gestibile nella linea a bassa complessità”, si osserva nella delibera, che raccomanda, nei PS con più di 40.000 accessi l’anno, la costituzione di team medico-infermieristico per la gestione della “bassa complessità”, con il compito di “ottimizzare la presa in carico, il trattamento e la dimissione dei pazienti arruolabili”.

Il nuovo sistema di Triage per la codifica di priorità e tempi massimi di attesa prevede 5 livelli di priorità:

1 EMERGENZA Assenza o rapido deterioramento di una o più funzioni vitali
Tempo di attesa: Immediato

2 URGENZA INDIFFERIBILE
a) Rischio di compromissione delle funzioni vitali
b) Condizione stabile con rischio evolutivo
Tempo massimo di attesa: entro 15 minuti

3 URGENZA DIFFERIBILE
Condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che solitamente richiede più di due risorse (Le risorse vengono suddivise in due tipologie delle quali solo quelle di tipo 1 entrano nella valutazione per l’identificazione del percorso. Le “risorse di tipo 1” comprendono gli esami strumentali, radiologici e di laboratorio, le consulenze specialistiche e tutte  le altre prestazioni correlate ad un livello più alto di complessità e che  richiedono un aumento del tempo di permanenza del paziente in PS. Sono invece considerate “risorse di tipo 2” tutte le attività a minore complessità o eseguite routinariamente in PS, che non determinano una variabilità organizzativa in termini di allungamento significativo del tempo di permanenza in PS)
Tempo massimo di attesa: entro 60 minuti

4 URGENZA MINORE
Condizione stabile senza rischio evolutivo che solitamente richiede fino a due risorse
Tempo massimo di attesa: entro 120 minuti

5 NON URGENZA
Condizione stabile senza rischio evolutivo, non urgente o di minima rilevanza clinica, che solitamente non richiede risorse
Tempo massimo di attesa: entro 240 minuti

Sarà costituito, per un periodo di tre anni eventualmente rinnovabile, un gruppo tecnico a supporto delle attività di monitoraggio regionale sull’implementazione del nuovo modello organizzativo.

Con successivo atto sarà poi stabilito l’adeguamento del campo di applicazione della normativa sulla partecipazione alla spesa per le prestazioni erogate in regime di Pronto Soccorso, a seguito di una simulazione sulla casistica degli eventi di Pronto soccorso per controllare quali codici a priorità numerica sono assimilabili, per le caratteristiche di urgenza e di tipologia del bisogno rappresentate, alle situazioni classificate con codice di priorità bianco e azzurro, da effettuarsi entro il mese di novembre del corrente anno in tempo utile per adeguare i sistemi informativi gestionali.


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