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Dal salmone ai semi di lino, passando per l’avocado, l’olio d’oliva e il cioccolato fondente, sono diversi i cibi amici della pelle. Che la mantengono sana, idratata e la fanno invecchiare meno.

Il segreto sta negli omega 3 e negli omega 6, negli antiossidanti e nella vitamina E.

A fare il punto è un approfondimento sul portale Medicalnewstoday.com. Partendo dal pesce, quello grasso d’acqua fredda, come le aringhe, le sardine e il salmone, può giovare alla pelle, poiché è fonte abbondante di omega-3. Una dieta che ne è ricca può aiutare a ridurre i sintomi infiammatori e rendere la pelle meno reattiva ai raggi Uv. Il pesce grasso fornisce inoltre anche vitamina E, che protegge dall’infiammazione e dai radicali liberi. Le noci offrono più o meno gli stessi benefici: sono tra le fonti più ricche di acidi grassi insaturi sia omega-3 che omega-6, mentre le mandorle sono ricche di acidi grassi insaturi e fonte di vitamina E.

Tra i semi si a quelli di girasole, che contengono notevoli quantità di zinco e vitamina E , e si anche a quelli di lino, ricchi di un omega-3 chiamato acido alfa-linolenico. Metterli in un’insalata può essere un modo semplice per mantenere la pelle sana. Semaforo verde anche per la soia, i cui isoflavoni possono svolgere un ruolo importante nella protezione dell’epidermide, soprattutto per le donne, e per l’avocado ricco di grassi salutari e vitamina E. Tra gli oli, quello d’oliva può essere la scelta più salutare per la pelle. Si riducono in particolare gli effetti del fotoinvecchiamento sul viso. Il tè verde invece è pieno di antiossidanti chiamati catechine, che aumentano il flusso sanguigno alla pelle, cosa che assicura ossigeno e nutrienti freschi. Senza dimenticare l’acqua, la scelta migliore in assoluto. Via libera anche al cioccolato fondente, di alta qualità, e ai carotenoidi, che proteggono dai danni causati dai radicali liberi e dalla sovraesposizione al sole. Si quindi a mango, papaia, peperoni, spinaci e cavolo.


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Il rischio di ammalarsi di diabete potrebbe essere ridotto con una dieta ricca di grassi polinsaturi di tipo ”omega 6”, che si trovano in abbondanza nella soia e nei semi come quelli di girasole oppure nella frutta secca.

Lo suggerisce una ricerca pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology e condotta da Jason Wu della George Institute for Global Health a Sidney. Lo studio è la revisione di una serie di ricerche fatte in merito al consumo di grassi omega 6.

Gli esperti hanno considerato un totale di quasi 40.000 individui, tutti sani all’inizio dell’analisi. Oltre 4000 di questi nel corso del tempo si sono ammalati di diabete di tipo 2 (la forma più diffusa, oggi epidemica nel mondo, in cui l’organismo diviene resistente all’ormone insulina, insensibile ad esso). All’inizio dello studio è stata stimata la concentrazione di grassi Omega 6 nel sangue di tutti gli individui misurando in particolare la concentrazione di ‘acido linoleico’ che rappresenta il grasso omega 6 più comune.

È emerso che coloro che avevano una gran quantità di acido linoleico nel sangue presentavano un rischio di ammalarsi di diabete del 35% inferiore rispetto a coloro che avevano bassi livelli di acido linoleico nel sangue.

In passato i grassi omega-6 sono stati considerati potenzialmente nocivi perché associati al rischio di favorire infiammazione cronica. Ma questo studio sembra riabilitarne l’immagine come grassi benefici per la salute.

ANSA


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