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Il bambino era stato colpito da una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto a un lungo periodo di cure, lontano dalla scuola e dagli amici, e lo espone tutt’oggi al rischio di infezioni. Da qui la scelta dei compagni di immunizzarsi per proteggerlo.

Si sono vaccinati tutti contro l’influenza per proteggere il loro compagno e consentirgli di tornare a scuola. E’ l’iniziativa di una classe di seconda elementare di una scuola cesenate. Un anno fa il loro compagno Tommaso è stato colpito da una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto a un lungo periodo di cure, lontano dalla scuola e dagli amici, e lo espone tutt’oggi al rischio di infezioni. Il suo sistema immunitario infatti è ancora debole e anche una semplice influenza potrebbe avere su di lui effetti gravi.

Per questo, le famiglie hanno scelto di vaccinare i propri figli, per fargli da scudo protettivo e ridurre i rischi: una trentina di bambini, tra cui sette di una classe a fianco, insieme alle insegnanti e anche a diversi genitori e fratelli dei compagni, si sono così sottoposti nei giorni scorsi alla vaccinazione antinfluenzale presso la Pediatria di Comunità. Grazie a loro e alla solerzia del dirigente scolastico, il piccolo Tommaso è potuto tornare sui banchi di scuola.

“Questi bambini e questi genitori – commenta la dottoressa Antonella Brunelli responsabile della Pediatria di Comunità di Cesena – hanno compiuto un gesto di responsabilità, di generosità e di amicizia che ci ha riempito di gioia e ci ha fatto pure commuovere. Come riconoscimento simbolico abbiamo regalato ad ogni bambino un libro donatoci dalla Libreria “Giunti al Punto” di Cesena nell’ambito del progetto Nati per Leggere, a conferma che la ‘literacy’ contribuisce a migliorare lo stato di salute dell’intera comunità”.


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Grazie alla disponibilità dell’anagrafe vaccinale saranno direttamente le Asl a inviare alle scuole l’elenco dei bambini non in regola con l’obbligo vaccinale. A quel punto le scuole chiederanno alle famiglie di mettersi in regola entro 10 giorni dal ricevimento dell’avviso pena l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge.

Dal 10 marzo, in base alla legge nazionale sull’obbligo vaccinale (119 del 31 luglio 2017), le famiglie che hanno presentato l’autocertificazione dovrebbero presentare la documentazione che attesta le avvenute vaccinazioni.

Una circolare inviata dai ministeri della Salute e dell’istruzione ad assessorati delle Regioni e Uffici scolastici regionali ha confermato la possibilità di procedure semplificate per le Regioni dotate di anagrafe vaccinale.

Alla luce di questa circolare ministeriale, la Regione Toscana ha inviato a sua volta una circolare alle Asl, ai sindaci, all’Anci e all’Ufficio scolastico regionale, in cui si spiega che le famiglie non dovranno fare nulla entro la data del 10 marzo.

Entro quella data, saranno le Asl ad aver inviato alle scuole l’elenco dei bambini non in regola con l’obbligo vaccinale: chi è in arretrato e chi non ha preso l’appuntamento per vaccinarsi. A quel punto le scuole faranno una comunicazione scritta alle famiglie, in cui si dice che entro 10 giorni dal ricevimento dell’avviso dovranno mettere in regola i figli e presentare alla scuola la documentazione relativa all’avvenuta vaccinazione.

Nel corso dell’incontro tra Regione, Ufficio scolastico regionale, Anci e direttori dei dipartimenti di prevenzione delle tre aziende sanitarie, è stato deciso di considerare tra i regolari anche coloro che hanno preso appuntamento, non per la somministrazione del vaccino, ma per un colloquio propedeutico.

Per i nidi e le scuole materne, i bambini i cui genitori/tutori/affidatari non avranno presentato la documentazione, saranno sospesi dal servizio e potranno essere riammessi solo dopo la presentazione della documentazione. Per coloro che frequentano la scuola dell’obbligo (7-16 anni) la mancata presentazione della documentazione non determinerà il divieto di accesso né impedirà la partecipazione agli esami. In un secondo tempo verranno però decise le sanzioni per gli inadempienti. Entro il 30 aprile, le scuole dovranno segnalare alle Asl i bambini che non sono in regola ai fini degli adempimenti di loro competenza.

Per l’anno scolastico 2018-2019, invece, i genitori/tutori/affidatari dei bambini non sono tenuti a presentare, all’atto dell’iscrizione, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle vaccinazioni. Il rispetto degli adempimenti vaccinali è accertato mediante il trasferimento dei dati tra le istituzioni scolastiche/educative e formative e le Aziende Usl competenti. Restano analoghe all’anno in corso invece le modalità di recupero e le sanzioni.

In Toscana, nel 2017 (quindi per i bambini nati nel 2015), la copertura è risultata essere del 95,78% per la polio e del 93,5% per il morbillo. Al 28 febbraio 2018, il numero di bambini e ragazzi inadempienti (che cioè non hanno fatto almeno una delle vaccinazioni obbligatorie) in tutte le fasce di età (0-16) era di 120.258, di cui 13.434 nella fascia di età 0-6. C’è da precisare, però, spiega la Regione che “tra i ragazzi più grandi, circa un terzo risultano inadempienti perché non hanno fatto la quinta dose di vaccino antipolio, che è stata introdotta solo di recente, dall’ultimo Piano vaccinale nazionale, e si può fare fino a 18 anni, però rientra tra quelle dell’obbligo. In questo caso, non si tratta quindi di ragazzi che rifiutano la vaccinazione, ma di ragazzi che semplicemente non hanno avuto il tempo di effettuare l’ultima dose di antipolio”.


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