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Dai 60 anni in poi il cervello perde annualmente circa lo 0,2 per cento del suo volume. Un buon modo per contrastare questa perdita è quello di svolgere una leggera attività fisica quotidiana, come 19 minuti di camminata.

Il volume del cervello diminuisce dello 0,2% circa ogni anno partire dai 60 anni. Un restringimento eccessivo è legato a problemi cognitivi. E una leggera attività fisica potrebbe avere effetti benefici su questo processo. L’evidenza emerge da uno studio condotto da un team della Boston University School of Medicine guidato da Nicole Spartano.

Lo studio

Lo studio è stato condotto su 2.354 volontari di mezza età ,che sono stati sottoposti a diversi livelli e frequenza di attività fisica. I ricercatori hanno allora osservato che ogni ora di leggera attività fisica in più era associata ad un aumento del volume cerebrale superiore dello 0,22%. Un’attività fisica d’intensità moderata, come camminare a passo sostenuto, svolta per 19 minuti al giorno, era invece associata ad un volume cerebrale maggiore dello 0,29% rispetto a coloro che svolgevano in media un’attività per meno di 10 minuti al giorno.

Una differenza del volume cerebrale è stata riscontrata anche rispetto al numero di passi: i partecipanti che effettuavano almeno 7.500 passi al giorno presentavano volumi cerebrali maggiori di coloro che avevano una media inferiore a 7.500. I livelli di esercizio fisico dello studio sono inferiori a quelli che, secondo le linee guida, possono apportare sostanziali benefici per la salute. Gli adulti dovrebbero puntare ad almeno 150 minuti a settimana, quindi circa 21 minuti al giorno, di attività fisica d’intensità moderata, oppure 75 minuti a settimana di esercizio fisico vigoroso, e almeno 10.000 passi al giorno.

I partecipanti hanno indossato un piccolo accelerometro per un periodo variabile dai 3 agli 8 giorni. In questo modo sono stati misurati il dispendio energetico e il numero di passi. Il volume del cervello è stato valutato usando la risonanza magnetica. Secondo le stime dei ricercatori, ogni ora aggiuntiva di attività fisica di lieve intensità sarebbe associata a circa 1,1 anni d’invecchiamento cerebrale in meno.

Fonte: AMA Network Open

Ankur Banerjee

(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)


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Passeggiare con il proprio cane, oltre a far bene all’umore, mantiene in buona forma fisica, soddisfacendo gli obiettivi quotidiani di attività fisica raccomandati per l’età avanzata. È quanto emerge da uno studio britannico.

Daniel Simon Mills, professore di medicina veterinaria comportamentale presso l’Università di Lincoln in Inghilterra, e colleghi hanno abbinato 43 soggetti anziani adulti con cani ad altri 43 senza cani e hanno misurati i tempi che tutti trascorrevano camminando a piedi. Hanno così evidenziato che i proprietari di cani hanno camminavano in media 23 minuti in più al giorno;  una differenza sufficiente per soddisfare le raccomandazioni degli Stati Uniti – e più in generale quelle internazionali – sull’attività fisica. I partecipanti allo studio avevano un’età compresa tra 65  e 81 anni.

Per il trial sono stati dotati di dispositivi contapassi che misuravano i loro movimenti per tre volte alla settimana nel corso di un anno. I proprietari di cani e le controparti sono stati abbinati sulla base di sesso, altezza, peso, condizioni di salute e capacità di camminare. Tutti erano britannici, e quasi due terzi erano donne. Il partecipante medio era anche leggermente in sovrappeso.

In particolare, è emerso che in media i proprietari di cani camminavano per 21 minuti in più rispetto a quelli senza cani: in tutto, 147 minuti in più alla settimana per i proprietari di cani, appena 3 in meno rispetto ai 150 minuti di attività fisica settimanale moderata/vigorosa raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. I centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) raccomandano che gli adulti facciano almeno 150 minuti alla settimana di esercizio a moderata intensità o 75 minuti di attività aerobica intensiva a settimana.


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Lo stabilisce uno studio dell’Università della California di San Diego che ha preso in esame 1.500 donne della Women’s Health Initiative. Fare mezz’ora di attività fisica al giorno, protegge da questo invecchiamento precoce, anche chi trascorre gran parte della giornata seduto. Un invito ad iniziare lo sport da ragazzini e a continuare a praticarlo anche dopo gli 80 anni

Una maniera certa per invecchiare? Stare troppo seduti e dedicare troppo poco tempo all’attività fisica. E’ il messaggio che arriva da uno studio della University of CaliforniaSan DiegoSchool of Medicine, pubblicato su American Journal of Epidemiology.

I risultati dello studio non lasciano adito a dubbi: le donne anziane che trascorrono più di 10 ore della loro giornata sedute e che fanno pochissima attività fisica presentano cellule che sono di ben 8 anni più ‘vecchie’ da un punto di vista biologico, rispetto alle coetanee più attive.

Il problema risiede nei loro telomeri, che come parte del normale processo di invecchiamento, si accorciano e si sfilacciano; ma nelle persone dedite ad attività poco salutari quali il fumo o nei soggetti obesi questo processo subisce un’accelerazione. E non è un bene perché oltre che all’invecchiamento, l’accorciamento dei telomeri correla con le malattie cardiovascolari, con il diabete e con la maggior parte dei tumori.

“La nostra ricerca ha dimostrato – spiega il primo autore dello studio Aladdin Shadyab, Department of Family Medicine and Public Health presso la UC San Diego School of Medicine – che le cellule invecchiano precocemente se si conduce una vita sedentaria ed è noto da tempo che l’età anagrafica non sempre va di pari passo con quella biologica”.

Lo studio ha coinvolto circa 1.500 donne di età compresa tra i 64 e i 95 anni, reclutate tra quelle che partecipano alla Women’s Health Initiative (WHI), uno studio longitudinale condotto negli Usa allo scopo di individuare le cause delle patologie croniche nelle donne in post-menopausa. Alle donne partecipanti allo studio californiano è stato chiesto di compilare dei questionari e di indossare un accelerometro (posizionato sull’anca destra) notte e giorno per una settimana, allo scopo di monitorare i loro movimenti.

“Questo ha consentito di scoprire che le donne che trascorrono molto tempo sedute, se fanno esercizio fisico almeno mezz’ora al giorno (che è quanto viene raccomandato dalle linee guida americane) non presentano questa accelerazione nell’accorciamento dei telomeri. Bisognerebbe dunque cominciare a fare attività fisica sin da giovani e proseguirla come componente normale della vita quotidiana per tutta la vita. Anche a 80 anni”.


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