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La proroga della campagna, avviata nel 2015 a causa dell’incremento di casi, era già stata annunciata, ma ora la Giunta ha approvato la delibera. La fascia di età che si è maggiormente sottoposta al vaccino è quella dai 20 ai 45 anni (404.155). Nei primi cinque mesi del 2017 si sono vaccinate 140.865 persone.

Con una delibera approvata ieri pomeriggio, la giunta regionale della Toscana ha deciso, come già annunciato, di prorogare di altri 6 mesi, quindi fino al 31 dicembre 2017, la campagna straordinaria di vaccinazione contro il meningococco C, avviata nell’aprile 2015 per contenere il diffondersi della meningite nella Regione.

E in questa occasione la Toscana diffonde anche i dati sui risultati ottenuti attraverso la campagna: in poco più di due anni, dall’avvio della campagna straordinaria di vaccinazione (aprile 2015) al 31 maggio 2017 (ancora non sono definitivi i dati relativi al giugno 2017), sono state vaccinate oltre 900.000 persone.

Questi, in dettaglio, i dati dall’aprile 2015 al 31 maggio 2017:
225.072 nella fascia di età dagli 11 anni compiuti al compimento dei 20 anni
404.155 nella fascia di età dai 20 anni compiuti al compimento dei 45 anni
273.647 dai 45 anni compiuti
In tutto, quindi, sono state vaccinate 902.874 persone.
Alla campagna straordinaria risulta che abbia aderito il 77% dei pediatri di famiglia e l’86% dei medici di medicina generale.

Per quanto riguarda i nuovi nati (che non rientrano nella campagna straordinaria di vaccinazione), a 24 mesi di età (quindi nati nel 2013) risulta una copertura del 91%.

“Considerato che ad oggi, nonostante il significativo calo delle notifiche dei casi di meningiococco C rispetto al corrispondente periodo del precedente biennio, risultano comunque segnalati al sistema di sorveglianza delle malattie batteriche invasive 6 casi di meningite C, la Giunta ha comunque deciso di prorogare di altri 6 mesi la campagna straordinaria di vaccinazione”, spiega una nota della Regione.

Anche nei primi cinque mesi del 2017 si è registrata una buona adesione al programma di promozione straordinaria della vaccinazione da parte della popolazione, perché nel periodo considerato risultano vaccinate 140.865 persone (dato compreso nel totale di 902.874 riportato sopra).


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“Io so quanto hanno sofferto i miei genitori. Per questo dico a ogni mamma: fai il vaccino a tuo figlio, non per lui, ma per te stessa. Vuoi veramente soffrire così tanto?”. Così la campionessa paralimpica e mondiale di fioretto in un’intervista esclusiva al magazine di musica, politica e cultura di massa. Vittima da bambina della meningite che le ha procurato danni gravissimi, Bebe Vio appare in una foto che sprigiona tutta la sua energia per lanciare il suo appello.

“La sua energia, la sua voglia irrefrenabile di prendere la vita senza arrendersi davanti a nulla, deve essere di ispirazione per tutti, come la musica di Chris Martin, Mick Jagger, Beyoncé, Kendrick Lamar o chiunque siate abituati a vedere sulla copertina di un magazine come il nostro. Ma, soprattutto, Bebe è il grido di una battaglia ancora attuale in Italia, riassunto da quel VACCINATEVI! strillato in copertina”. Così il periodico Rolling Stone motiva spiega la scelta di mettere in copertina la campionessa paralimpica e mondiale di fioretto Bebe Vio.

Vittima da bambina della meningite che le ha procurato i danni gravissimi che hanno portato alle amputazioni alle braccia e alle gambe, appare in una foto che sprigiona tutta la sua energia. Aveva solamente 11 anni, infatti, quando un pediatra rispose di lasciar perdere alle domande dei genitori, che chiedevano a un medico se fosse il caso di vaccinare la propria figlia contro la meningite. Un anno dopo la malattia e una lotta di 104 giorni in ospedale, contro la morte, vinta a un prezzo enorme, sacrificando la possibilità di correre e giocare come tutti i suoi coetanei.

Ma questo non l’ha fermata. ”Nel mio vocabolario la parola impossibile non esiste”, come aveva dichiarato alle bodyguard che volevano impedirle di farsi un selfie con l’ex presidente Usa Obama. “Io con la mia vitalità sembro una deficiente – ha detto Bebe nell’intervista a Rolling Stone – ma il 95% delle persone che hanno avuto quello che ho avuto io muoiono, gli altri restano distrutti e depressi”, lei è diventata campionessa olimpica.

“Io so quanto hanno sofferto i miei genitori – ha aggiunto -. Per questo dico a ogni mamma: fai il vaccino a tuo figlio, non per lui, ma per te stessa. Vuoi veramente soffrire così tanto?”.


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Nel documento si ribadisce che attualmente non c’è un’epidemia di meningite in Italia. La diffusione della meningite in generale è bassa ed è rimasta costante negli ultimi cinque anni e l’andamento dei casi riscontrati rispecchia questo trend. IL VADEMECUM

L’Agenzia italiana del Farmaco, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno realizzato un breve documento di domande e risposte sulla meningite e sulle vaccinazioni disponibili e necessarie.

Nel documento si ribadisce che attualmente “non c’è un’epidemia di meningite in Italia”. La diffusione della meningite in generale “è bassa ed è rimasta costante negli ultimi cinque anni e l’andamento dei casi riscontrati rispecchia questo trend”.

I bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre infezione e malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età.

Il vaccino pertanto va somministrato solo alle fasce di popolazione raccomandate e a rischio per mantenere alta la protezione individuale e collettiva dalla malattia. Nel caso di soggetti adulti sani la vaccinazione non è necessaria.

È importante seguire il calendario vaccinale e consultare sempre il proprio medico in merito all’opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni.


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Bebe Vio si è presentata negli ambulatori dell’ospedale di Monselice (Padova) per vaccinarsi contro la meningite (vaccino quadrivalente).

Assieme a lei si sono sottoposti alla profilassi anche il papà, Ruggero, la mamma, Teresa, e i fratelli Nicolò e Sole. Immancabile il selfie “di famiglia” subito pubblicato sui social per sensibilizzare sull’importanza della vaccinazione.

«Non sono nessuno per obbligare qualcuno a vaccinarsi, non sono un medico né niente – ha spiegato la campionessa paralimpica di scherma, colpita da meningite all’età di 11 anni – sono solo una persona che crede nei vaccini e desidero consigliare tutti a informarsi veramente sulla loro utilità, sui rischi e sui vantaggi su tutte le piattaforme, ma quelle vere, siti veri, non solo sui social, che non valgono niente. Sono stata qui oggi per portare le persone ad informarsi».

Nelle prossime settimane Bebe tornerà a Monselice per la vaccinazione contro l’ultimo ceppo di meningite (B).

ANSA


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Una terza dose di vaccino e misure di prevenzione e informazione più serrate. Questi i principali contenuti della delibera messa a punto dalla regione Toscana per evitare l’aumento della diffusione dell’infezione da meningococco. Sul sito della regione tutte le informazioni sulla CAMPAGNA CONTRO IL MENINGOCOCCO. Pubblicati i dati del nuovo studio dell’Agenzia Regionale di Sanità, con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità e della Asl Toscana centro. La ricerca è tra le più dettagliate condotte finora.

Tredici morti per meningite in due anni. Tra il 2015 e il 2016, la Toscana ha contato 59 nuovi casi. Sono questi i numeri di una situazione che ha spinto la Regione a dichiarare guerra alla diffusione dell’infezione da meningococco. Tra le nuove misure, una terza dose di vaccino antimeningococco C, tra i 6 e i 9 anni e nuove campagne di informazione.  Il 27 dicembre, la giunta regionale ha approvato una nuova delibera, prorogando al 30 giugno 2017 la campagna straordinaria di vaccinazione già attiva. Finora nella fascia di età 14-20 anni è stato vaccinato il 70-75% dei ragazzi, ma per il governo locale bisogna fare di più, questa percentuale non è ritenuta ancora sufficiente. Dall’inizio del 2015 ad oggi, infatti, in Toscana sono 59 i casi di meningite da meningococco C: 31 nel 2015, 28 nel 2016.

“A partire dal 2015 la Toscana è stata interessata da un significativo aumento dei casi di meningococco C – ha detto l’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi – Non possiamo definirla un’emergenza, ma comunque una situazione che ha richiesto misure straordinarie. In alcuni casi l’infezione ha colpito bambini o adulti già vaccinati con una dose di vaccino”. Nel 2015, i casi di meningite sono stati complessivamente 38: 31 da meningococco C, 6 B, 1 W, 1 non noto. “ Da qui – ha aggiunto l’assessore – la decisione di adeguare la nostra strategia vaccinale alla peculiarità della situazione”. Nel 2015 sono decedute 7 persone: 6 che avevano contratto il ceppo C e 1 per il ceppo B. Nel 2016 sono decedute 6 persone, tutte per il ceppo C.

Modifica del calendario vaccinale regionale.

In considerazione della possibile caduta dell’immunità indotta dal vaccino, dopo alcuni anni dalla somministrazione, viene introdotta un’ulteriore dose di vaccino nella fascia pediatrica. La prima dose è consigliata dopo il compimento dell’anno di età dal 13° al 15° mese (preferibilmente al 15°), con vaccino coniugato monovalente C. La seconda dai 6 anni compiuti ai 9 non compiuti, con vaccino coniugato monovalente C. La terza e nuova dose a 13 anni compiuti, con vaccino coniugato tetravalente ACWY. Nella fascia di età 9-20 anni (dai 9 compiuti ai 20 non compiuti), ai ragazzi già vaccinati con una dose di vaccino da più di 5 anni, viene garantita l’offerta attiva e gratuita della seconda o della terza dose, con vaccino coniugato tetravalente ACWY. Nella fase di transizione al nuovo calendario vaccinale, viene garantita l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione ai non vaccinati di qualsiasi età, fino al compimento dei 20 anni. La situazione è migliore per i nuovi nati: a 24 mesi di età risulta una copertura del 91%.

Le conclusioni dello studio sulla diffusone del meningococco

In seguito all’incremento dei casi di meningite da meningococco C, la Regione Toscana ha avviato indagini epidemiologiche per identificare i gruppi di popolazione più a rischio, verso i quali indirizzare poi gli interventi vaccinali e anche un’indagine per individuare i portatori sani. Entrambe le indagini sono state condotte dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, con il supporto tecnico/scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità e della Asl Toscana centro.

Tra il 1 marzo e il 1 giugno 2016 sono stati effettuati 2.287 tamponi orofaringei in un campione di soggetti di età 11-45 anni. La prevalenza di meningococco è risultata pari al 2,5%. “Lo studio effettuato in Toscana rappresenta la più ampia ricerca condotta in Italia sullo stato di portatore di meningococco in adolescenti e adulti” , ha detto Fabio Voller di Ars.

Per quanto riguarda le morti per meningite, lo studio ha evidenziato che l’età ha influenzato la probabilità di decesso. Infatti, l’età media di coloro che hanno perso la vita è di 52 anni. La letalità tra i soggetti non vaccinati è stata del 23.4% , 11 casi su 47, mentre tra i soggetti vaccinati dell’8.3%, 1 caso su 12. Il vaccino ha inoltre determinato un decorso clinico più favorevole. Per i cinque casi verificatisi tra i vaccinati erano passati più di 5 anni dalla data di somministrazione del vaccino, periodo oltre il quale la protezione del vaccino diminuisce sensibilmente, mentre per un caso era passato un periodo troppo breve tra la data di somministrazione del vaccino e l’inizio dei sintomi per sviluppare una corretta risposta immunitaria.

“Questa è, a nostra conoscenza – ha concluso Voller – la più grande indagine epidemiologica di casi di malattia meningococcica condotta sul campo che ha previsto interviste face-to-face, analisi di cartelle cliniche ed epidemiologiche, utilizzo di dati microbiologici e di elementi di field epidemic intelligence. Lo studio ha permesso di individuare categorie di rischio per lo sviluppo di MBI da meningococco C, ovvero gruppi target verso i quali dovranno essere pianificate strategie vaccinali ad hoc al fine di interrompere la catena del contagio”.


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Dall’inizio della campagna vaccinale straordinaria (fine aprile 2015) al 30 novembre 2016, sono state somministrate in totale 735.865 vaccinazioni: 198.731 nella fascia di età 11-20 anni; 333.369 nella fascia 20-45; 203.765 dai 45 anni in su. Al 30 novembre, risulta che abbia aderito il 77% dei pediatri di famiglia e l’86% dei medici di medicina generale.

Con la morte del bambino di 22 mesi di Porcari, deceduto il 29 dicembre al Meyer, in Toscana salgono a 7 le morti per meningite da meningococco C nel 2016. Proprio il giorno precedente l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi aveva annunciato tutte le nuove misure messe in atto dalla Regione per contrastare la diffusione del meningococco C. Tra queste, la delibera che modifica il calendario vaccinale, portando a tre le dosi di vaccino per i bambini: la prima fra il 15° e il 13° mese, la seconda tra 6 e 9 anni, la terza a 13 anni compiuti. Il bambino morto stanotte non era stato vaccinato.

“Sono profondamente addolorata per la morte di questo bambino – dice Saccardi – ed esprimo la mia vicinanza alla famiglia. Purtroppo, il bambino non era vaccinato. Proprio ieri, presentando le nuove misure della Regione contro il meningococco C, avevo ribadito l’importanza del vaccino, davvero l’unico mezzo per proteggersi dalla diffusione di questo batterio particolarmente aggressivo. Dopo questa morte, rinnovo ancora una volta il mio appello e invito i genitori a rispettare il calendario vaccinale e a fare ai loro figli tutte le vaccinazioni necessarie. E anche gli adulti a vaccinarsi contro il meningococco C”.

Dall’inizio del 2015 ad oggi, in Toscana sono 60 i casi di meningite da meningococco C: 31 nel 2015, 29 nel 2016. Nel 2015, i casi di meningite notificati sono stati complessivamente 38: 31 da meningococco C, 6 B, 1 W, 1 non noto. Nel 2016, ad oggi i casi notificati sono 38: 29 di ceppo C, 6 B, 1 W, 1 X, 1 non tipizzabile. Tra questi, non sono compresi i casi di meningite pneumococcica, patologia che non può essere messa in relazione con i casi di meningite di tipo B o C registrati negli ultimi mesi in Toscana.

Nel 2015 sono decedute 7 persone: 6 che avevano contratto il ceppo C e 1 per il ceppo B. Nel 2016 sono decedute 7 persone, tutte per il ceppo C.

Dall’inizio della campagna vaccinale straordinaria (fine aprile 2015) al 30 novembre 2016, sono state somministrate in totale 735.865 vaccinazioni: 198.731 nella fascia di età 11-20 anni; 333.369 nella fascia 20-45; 203.765 dai 45 anni in su. Al 30 novembre, risulta che abbia aderito il 77% dei pediatri di famiglia e l’86% dei medici di medicina generale.

Per quanto riguarda i nuovi nati (che non rientrano nella campagna straordinaria di vaccinazione), a 24 mesi di età (quindi nati nel 2013) risulta una copertura del 91%.


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Il bambino, 8 anni, colpito da meningite da meningococco C, “è stato protetto dal vaccino che gli era stato somministrato nel 2009” e che “ha mitigato l’aggressività dell’infezione”, evidenzia l’assessorato alla Salute della Toscana. Sono 36 i casi di meningite da meningococco C in Toscana dall’inizio del 2016 ad oggi, 6 i decessi. Saccardi rinnova l’appello alla vaccinazione.

Sono migliorate nella notte le condizioni del bambino di 8 anni colpito da meningite da meningococco C e ricoverato nel tardo pomeriggio di ieri al Meyer. Lo riferisce una nota dell’assessorato alla Salute della Regione Toscana. “Il piccolo – si legge – sta rispondendo positivamente alle terapie e non è in pericolo di vita. Sveglio e sfebbrato, il bambino è stato protetto dal vaccino che gli era stato somministrato nel 2009, che ha mitigato l’aggressività dell’infezione”.

“Sono contenta di questo miglioramento e faccio al bambino i miei auguri per una pronta guarigione – ha detto l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi – Anche in questo caso il vaccino è servito ad attenuare la gravità della malattia. E dunque ancora una volta rinnovo il mio invito a tutti quanti rientrano nelle categorie per le quali il vaccino contro il meningococco C è indicato, a vaccinarsi, dal proprio medico di famiglia o dal pediatra, o agli ambualtori della Asl. Il vaccino è gratuito. La campagna straordinaria contro il meningococco C è stata prolungata fino al 31 marzo 2017”.

Ecco i dati sui casi di meningite da meningococco C diffusi dalla Regione Toscana e aggiornati al 23 novembre 2016:

Dall’inizio del 2015 ad oggi, in Toscana sono 58 i casi di meningite da meningococco C: 31 nel 2015, 27 nel 2016.

Nel 2015, i casi di meningite notificati sono stati complessivamente 38: 31 da meningococco C, 6 B, 1 W, 1 non noto.

Nel 2016, ad oggi i casi notificati sono 36: 27 di ceppo C, 6 B, 1 W, 1 X, 1 non tipizzabile. Tra questi casi, non è compreso quello della signora deceduta lunedì 21 novembre all’ospedale di Livorno, che era affetta da meningite pneumococcica, patologia che non può essere messa in relazione con i casi di meningite di tipo B o C registrati negli ultimi mesi in Toscana.

Nel 2015 sono decedute 7 persone: 6 che avevano contratto il ceppo C e 1 per il ceppo B.

Nel 2016 sono decedute 6 persone, tutte per il ceppo C.

Dall’inizio della campagna vaccinale straordinaria (fine aprile 2015) al 31 ottobre 2016, sono state somministrate in totale 717.457 vaccinazioni: 194.958 nella fascia di età 11-20 anni; 326.643 nella fascia 20-45; 195.856 dai 45 anni in su.

Al 31 ottobre, risulta che abbia aderito il 77% dei pediatri di famiglia e l’85% dei medici di medicina generale.

Per quanto riguarda i nuovi nati (che non rientrano nella campagna straordinaria di vaccinazione), a 24 mesi di età (quindi nati nel 2013) risulta una copertura del 91%.


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La donna morta il 21 novembre al pronto soccorso di Santa Maria Nuova di Firenze era affetta da meningite di tipo C, contagioso. Nessun rischio contagio, invece, nel caso della donna di Viareggio deceduta all’ospedale di Livorno: “E’ morta per complicanze di natura vascolare a seguito di una meningite-cerebrite pneumococcica non contagiosa e quindi da non confondere con i casi di meningite di tipo B o C”, chiariscono le autorità sanitarie toscane.

Ancora un altro decesso in Toscana per meningite del tipo C. Si tratta di una donna morta ieri mattina al pronto soccorso di Santa Maria Nuova di Firenze. L’assessorato alla Salute della Toscana, invece, mette in guardia da ingiustificati allarmi per il decesso di un’altra donna avvenuto sempre ieri a Livorno e per la quale si era sospettato un altro caso simile e che era stato in un primo momento collegato ai ceppi B o C, quelli contagiosi: “La signora, di Viareggio, è morta per complicanze di natura vascolare a seguito di una meningite-cerebrite pneumococcica, non contagiosa”.

A dare i dettagli e rassicurare dal rischio contagio è anche una nota l’Azienda sanitaria Toscana nord ovest, che esprime “la proprie condoglianze alla famiglia della signora L. A. C., residente a Viareggio, deceduta ieri nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Livorno a seguito di complicanze tardive, imprevedibili e non prevenibili, di natura vascolare a seguito di una meningite-cerebrite pneumococcica”.

“La patologia riscontrata – ribadisce la Ausl – non è contagiosa e non deve essere confusa con quella di origine meningococcica per la quale l’Igiene Pubblica prevede l’offerta di una profilassi antibiotica a tutti coloro che negli ultimi giorni hanno avuto contatti stretti e prolungati o in ambiente chiuso con il soggetto in questione. Non vi sono quindi per questa vicenda precauzioni da prendere in nessun ambito. Tale caso non può quindi essere messo in relazione con i casi di meningite di tipo B o C registrati negli ultimi mesi in Toscana”.

Secondo i dati della Regione Toscana, aggiornati a ieri, dall’inizio del 2015 ad oggi, in Toscana sono 57 i casi di meningite da meningococco C: 31 nel 2015, 26 nel 2016.

Nel 2015, i casi di meningite notificati sono stati complessivamente 38: 31 da meningococco C, 6 B, 1 W, 1 non noto.

Nel 2016, ad oggi i casi notificati sono 35: 26 di ceppo C, 6 B, 1 W, 1 X, 1 non tipizzabile.

Nel 2015 sono decedute 7 persone: 6 che avevano contratto il ceppo C e 1 per il ceppo B.

Nel 2016 sono decedute 6 persone, tutte per il ceppo C.

Dall’inizio della campagna vaccinale straordinaria (fine aprile 2015) al 31 ottobre 2016, sono state somministrate in totale 717.457 vaccinazioni: 194.958 nella fascia di età 11-20 anni; 326.643 nella fascia 20-45; 195.856 dai 45 anni in su.

Al 31 ottobre, risulta che abbia aderito il 77% dei pediatri di famiglia e l’85% dei medici di medicina generale.

Per quanto riguarda i nuovi nati (che non rientrano nella campagna straordinaria di vaccinazione), a 24 mesi di età (quindi nati nel 2013) risulta una copertura del 91%.


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Un nuovo caso di meningite in Toscana: una ragazza di vent’anni di Cecina è stata ricoverata con un’infezione da meningococco C. L’assessore al diritto alla Salute dela Regione Toscana Stefania Saccardi rinnova il suo appello in favore della vaccinazione da meningite. “Il vaccino – afferma Saccardi – è l’unico strumento sicuro contro il rischio di contagio”.

“La meningite – ha affermato l’assessore al diritto alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi – continua a colpire nella nostra regione. Ieri una ragazza di vent’anni di Cecina è stata ricoverata all’ospedale di Livorno con un’infezione da meningococco C. Questa ragazza non era vaccinata. Io rinnovo ancora una volta il mio appello a fare il vaccino. Io stessa l’ho fatto l’anno scorso, e invito quanti rientrano nelle categorie per le quali il vaccino è indicato, a vaccinarsi, dal proprio medico curante o negli ambulatori della Asl”.

“Il vaccino – prosegue Saccardi – è l’unico strumento sicuro contro il rischio di contagio. Ci sono stati, è vero, casi di persone vaccinate, che hanno contratto lo stesso l’infezione. Questo non deve però allontanare dal vaccino, che in quei casi è servito comunque ad attenuare molto la gravità della malattia. Voglio ricordare che la Regione ha prolungato la campagna straordinaria di vaccinazione contro il meningococco C fino al 31 marzo 2017”.

Dall’inizio del 2015 ad oggi, in Toscana sono 56 i casi di meningite da meningococco C: 31 nel 2015, 25 nel 2016 Nel 2015, i casi di meningite notificati sono stati complessivamente 38: 31 da meningococco C, 6 B, uno W, uno non noto. Nel 2016, ad oggi i casi notificati sono 34: 25 di ceppo C, 6 B, 1 W, 1 X, uno non tipizzabile. Nel 2015 sono decedute 7 persone: 6 che avevano contratto il ceppo C e 1 per il ceppo B. Nel 2016 sono decedute 5 persone, tutte per il ceppo C.

Dall’inizio della campagna vaccinale straordinaria (fine aprile 2015) al 31 ottobre 2016, sono state somministrate in totale 717.457 vaccinazioni: 194.958 nella fascia di età 11-20 anni; 326.643 nella fascia 20-45; 195.856 dai 45 anni in su.

Al 31 ottobre, risulta che abbia aderito il 77% dei pediatri di famiglia e l’85% dei medici di medicina generale. Per quanto riguarda i nuovi nati (che non rientrano nella campagna straordinaria di vaccinazione), a 24 mesi di età (quindi nati nel 2013) risulta una copertura del 91%.


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In Europa il batterio meningococco B (MenB) causa circa l’85 per cento dei casi di meningite tra i bambini piccoli. La maggior parte supererà l’infezione senza effetti seri. Ma più di 1 bambino su 10 soffrirà della perdita di un arto o di disabilità neurologica. Più di 1 su 3 presenterà altre problematiche cognitive, fisiche e psicologiche.

Un chicco di caffè. Una forma familiare, che evoca fragranza e conforto. Ma chi ”possiede” questa forma è il batterio della Neisseria meningitidis, più conosciuta come meningite. Un chicco di caffè che normalmente è presente nelle cavità del naso e della faringe di una persona su dieci, senza dare fastidio. Poi, invece, alcune persone, non si sa ancora perché, passano dalla condizione di portatore a quella di malato. In Toscana nel 2015 sono stati 38 i casi. Quest’anno, 31 (a ottobre 2016). 12 i morti complessivi. “La malattia meningococcica – spiegano gli esperti – è una patologia improvvisa potenzialmente mortale. Si stima che più di uno su dieci tra chi ne è colpito possa morire. In 24 ore”. Se ne è parlato a Siena, presso il centro ricerche di GSK.

In Europa il batterio meningococco B (MenB) causa circa l’85 per cento dei casi di meningite tra i bambini piccoli. La maggior parte supererà l’infezione senza effetti seri. Ma più di 1 bambino su 10 soffrirà della perdita di un arto o di disabilità neurologica. Più di 1 su 3 presenterà altre problematiche cognitive, fisiche e psicologiche. Anche se può sembrare poco elegante monetizzare il dramma delle persone, in base a stime del Regno Unito, il costo del trattamento a vita per un bambino con conseguenze severe da meningite batterica ammonta a 2,24 milioni di euro.

Le armi contro la malattia: vaccinazione e diagnosi corretta.

Gli episodi di infezione invasiva meningococcica verificatisi in Toscana nel 2015, ma anche in altre Regioni, non rappresentano un evento inatteso o anomalo e non configurano una particolare situazione di emergenza, se affrontati in modo corretto come è stato fatto finora. E sono due gli strumenti principali che abbiamo a disposizione per difenderci: la vaccinazione ed una corretta diagnosi della malattia. “La vaccinazione è l’unico strumento per prevenire la meningite da meningococco. Il batterio  è infatti presente nella gola del 10 per cento circa delle persone senza dare alcun segno: solo in alcuni, e per motivi ignoti provoca la malattia – spiega Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene e Medicina preventiva all’Università di Pisa – Con il vaccino quindi non solo proteggiamo il singolo, ma riduciamo il numero di quei “fantasmini” (veri e propri portatori dell’infezione ignari della loro condizione) presenti tra noi che senza saperlo trasmettono una malattia che può avere un’evoluzione drammatica in poche ore. Con la vaccinazione per la meningite meningococcica otteniamo anche quell’immunità di gregge che rappresenta un fattore chiave in termini di sanità pubblica per limitare la circolazione del batterio e ridurre i casi di malattie”.

“Noi lavoriamo nei vaccini perché crediamo nella scienza e nella possibilità di fornire un contributo sostanziale al miglioramento della salute pubblica – aggiunge Daniele Finocchiaro, Presidente e amministratore delegato di GSK Italia -. Per questo abbiamo continuato ad investire nel settore quando molti si allontanavano, attirati da diverse sirene di scienza ed economia e per lo stesso motivo abbiamo riconosciuto subito, preservato e stiamo investendo in questa perla italiana, ora centro mondiale di eccellenza GSK per la ricerca sulle infezioni batteriche e per la produzione di numerosi vaccini. Ogni 8 minuti una persona nel mondo muore di meningite e ogni anno con la vaccinazione in generale potremmo evitare fino a 3 milioni di morti e 750mila casi di disabilità: il nostro posto ieri, oggi e domani è perciò a fianco delle Autorità sanitarie per contribuire al mantenimento delle coperture vaccinali necessarie alla protezione delle nostre comunità”.

Vaccino contro il Meningococco B

“La sottostima dei casi di malattia causata dal meningococco è purtroppo un fenomeno noto e dovuto a diversi fattori – prosegue Chiara Azzari, Responsabile del Centro di Immunologia pediatrica dell’Ospedale Meyer di Firenze -. In questo senso l’applicazione standardizzata di una  più adeguata metodica di diagnosi ci dice che le infezioni sono molte di più di quelle che si pensa. Utilizzando test diagnostici come la PCR-RT si può ridurre uno dei rischi di sottostima di malattia meningococcica invasiva, nel nostro Paese si stima di circa 3 volte, inoltre il test fornisce un responso diagnostico molto rapido. Per poter disegnare delle corrette strategie vaccinali è infatti molto importante giungere ad una valutazione corretta del numero di casi di malattia  e della loro distribuzione”.

“E’ una lotta dove ognuno deve dare il proprio contributo e sapere che da qui possiamo aiutare molte persone in tutto il mondo a proteggersi dalle principali malattie infettive è una grande fonte di motivazione per me e per tutti i colleghi della ricerca e della produzione – sottolinea Rino Rappuoli, Chief Scientist di GSK Vaccines -.  Ma soprattutto la messa a punto del vaccino per il Meningococco B, oggi registrato in oltre 35 paesi, ha rappresentato per noi un traguardo molto importante che permetterà non solo di salvare molte vite umane, ma anche di cambiare le prospettive della lotta contro la meningite nel mondo. Già raccomandato in nove  regioni italiane e utilizzato in America e in Canada per far fronte a focolai di meningite che si sono verificati in quelle zone, il vaccino GSK contro il Meningococco B dal settembre del 2015 è stato introdotto nel piano di prevenzione nazionale in UK destinandolo a tutti i nuovi nati. Proprio i dati preliminari realtivi a questo programma di immunizzazione dimostrano che il nostro vaccino contro il Meningococco B ha avuto – tra i bambini vaccinati – una effectiveness vicina all’83% contro qualsiasi ceppo di meningite B e pari al 94% contro i ceppi prevenibili con la vaccinazione”.


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