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La XIV edizione di Pangea, l’operazione Interpol finalizzata a contrastare la commercializzazione di medicinali e dispositivi medici illegali o falsificati venduti online, ha portato complessivamente al sequestro di oltre 9 miliardi di farmaci/dispositivi medici e alla chiusura di 113 mila siti internet illegali.

L’operazione, conclusa il 25 maggio, ha interessato 55 paesi; le attività di controllo sono state effettuate presso i maggiori hub aeroportuali dei Corrieri e delle Poste, in ragione dell’elevato numero di spedizioni di cui questi sono destinatari.

Presso questi hub sono state condotte verifiche congiunte da parte di “squadre miste” composte da personale di ADM e militari dei Nuclei dei Carabinieri NAS, coadiuvati dall’Ufficio Investigazioni della Direzione Antifrode ADM e dal Nucleo Carabinieri-NAS AIFA, con il supporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

Grazie all’intensificazione dei controlli sulle spedizioni dirette in Italia, sono stati individuati e sequestrati nel corso della week of action circa 30.000 confezioni di farmaci illegali e falsificati, per un valore stimato di circa 100.000 euro. Anche alla luce dell’attuale pandemia, in Italia così come negli altri Paesi coinvolti nell’Operazione PANGEA, l’attività di controllo si è focalizzata in modo particolare sui farmaci correlati alla cura del COVID-19, consentendo di individuare e bloccare medicinali che, lungi dal rappresentare una reale cura per i pazienti affetti dal virus, li espongono invece a seri rischi per la propria salute.

L’operazione ha inoltre consentito di individuare trend emergenti, come quelli riguardanti sia le spedizioni illegali di farmaci provenienti da Singapore, che le spedizioni di farmaci di medicina tradizionale cinese utilizzati per la cura del Covid-19, presumibilmente destinati alle comunità asiatiche residenti in Italia. In questi casi, l’intervento di INTERPOL è stato particolarmente significativo, grazie alla rapidità con la quale è stata possibile la condivisione delle informazioni a livello intercontinentale.


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L’Aifa ha registrato di recente un preoccupante incremento delle segnalazioni ricevute da cittadini, associazioni e aziende relative a casi di prodotti acquistati da canali non autorizzati, risultati falsificati, vale a dire copie di prodotti originali, o illegali in quanto privi di autorizzazioni alla commercializzazione e/o all’importazione.

La circostanza ha spinto l’agenzia regolatoria nazionale a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, e in particolare dei consumatori e delle loro associazioni dei consumatori,  sui rischi legati all’acquisto di farmaci da canali web non autorizzati, diramando un’apposita nota.

Nella lettera, Aifa riporta un nutrito elenco di prodotti ai quali fare attenzione, soprattutto se presentati e venduti online come “offerte imperdibili”. I farmaci segnalati dall’agenzia spaziano dai rimedi anticellulite fino ai farmaci contro le disfunzioni erettili, arrivando fino a medicinali spacciati come presunte cure contro Covid.

“Tra i casi più recenti”  si legge nel comunicato dell’Aifa “rientra quanto segnalato dalla Società Italo Britannica L. Manetti H. Roberts & C. relativamente alla falsificazione del farmaco di cui è titolare dell’Aic, Somatoline 0.1%+0.3% emulsione cutanea, contenente levotiroxina (mg 100) ed escina (mg 300), un preparato dermatologico con attività anticellulite utilizzato per stati di adiposità localizzata accompagnati da cellulite”.

Non meraviglia che un prodotto così noto e popolare sia stato preso di mira dai criminali del falso, ma come riconoscere quello contraffatto dall’originale? Aifa informa che diverse segnalazioni fanno riferimento al “diverso aspetto in cui si presentava la crema rispetto all’abituale”. Ma, ancora prima, bisogna vedere da chi sono venduti questi farmaci. Nel caso di specie, Aifa ha osservato che i prodotti fake erano stati tutti venduti attraverso la piattaforma eBay da account privati non riconducibili a farmacie autorizzate.

Un altro caso riguarda le segnalazioni relative alla “pillola dell’amore” di Eli Lilly, ovvero il  Cialis, medicinale a base di tadalafil che appartiene alla classe dei medicinali denominati inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, indicato nel trattamento delle disfunzioni erettili. Aifa elenca i lotti di prodotti contraffatti individuati: AC 075060, AC 066018, 05668, 0654498 & 0698335, C77709, C209327B & C209327, C0320K, C389219 (associato alla data di scadenza 05/2022, non autentica), D019087 (associato alla data di scadenza 17 06 2023, non autentica), C777059 (associato alla data di scadenza 22 12 2022, non autentica), C964475 con scadenza 14.05.2021 (in questo caso il lotto e la scadenza sono originali, ma associati a prodotti falsificati) D089995 con scadenza 23.02.2021 (anche in questo caso lotto e scadenza sono autentici, ma associati a prodotti contraffatti).

L’Aifa ribadisce la raccomandazione di sempre:  l’acquisto online di questi medicinali va effettuato esclusivamente “attraverso i canali autorizzati che espongano il logo comune”.

L’ultimo warning riguarda l’ultima frontiera delle sempre pericolosissime bufale farmaceutiche on line, ovvero  le offerte online “di vaccini anti Covid-19 illegali e privi di qualunque garanzia rispetto a qualità, efficacia e sicurezza e, dunque, potenzialmente molto pericolosi”. Offerte dalle quali non bisogna lasciarsi irretire e che, semmai, vanno segnalate alla autorità sanitarie competenti o alla polizia postale.


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Il ministro della salute Roberto Speranza: ci dobbiamo fidare dei nostri medici, farmacisti e professionisti sanitari e fare grande attenzione agli acquisti sul web

Durissimo colpo ai gruppi criminali che, ormai da tempo, hanno fatto del mercato della salute (e di quello dei farmaci in particolare) un lucroso terreno di caccia: in una maxioperazione internazionale (nome in codice Shield) coordinata dall’Europol che ha coinvolto 19 Paesi della UE e 9 extra UE e l’Olaf, l’Ufficio europeo antifrode, sono state arrestate 667 persone, sequestrati 25 milioni di medicinali, oscurati 453 siti web, scoperti 10 laboratori clandestini e colpiti duramente 25 gruppi malavitosi dediti ai crimini farmaceutici.

Si tratta della più grande attività condotta contro il pericolosissimo fenomeno della criminalità farmaceutica, resa possibile dalla collaborazione avviata ormai da tempo su scala internazionale, fondata su una cooperazione fattiva e l’organico scambio di informazioni tra gli Stati direttamente toccati dal problema, senza i quali sarebbe altrimenti impossibile individuare, contrastare e  perseguire i traffici illeciti di farmaci contraffatti o provenienti da furti e rapine e il diffusissimo commercio illegale di sostanze dopanti

All’operazione Shield ha partecipato con un ruolo di primo piano  anche il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, che ha fatto parte della cabina di regia che ha condotto la complessa serie di azioni che hanno portato al sostanziale smantellamento di quella che i giornali hanno subito definito “la più grande farmacia abusiva europea di medicine”.

In una nota, i Nas riferiscono i risultati conseguiti dalle varie articolazioni del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nel corso dell’operazione internazionale, svoltasi nel corso del 2020, con l’esecuzione di 220 attività ispettive e di controllo sul territorio nazionale, l’apertura di 166 tra procedimenti giudiziari e amministrativi e un totale di 13 arresti e 485 segnalazioni alle competenti autorità. Nel nostro  Paese i militari hanno sequestrato 62.000 confezioni e 1,5 milioni di unità di medicinali a uso umano (compresse, fiale, iniettabili, polveri) che i venditori sostenevano avere proprietà terapeutiche, antibiotiche e antinfiammatorie efficaci contro il coronavirus. Sono stati rinvenuti e posti sotto sigillo, inoltre, due milioni di mascherine, guanti, kit protettivi e altri dispositivi di protezione individuale, nonché test diagnostici e liquidi igienizzanti, non conformi o importati illegalmente da paesi esteri. Sono state aperte 166 indagini, tra quelle penali e quelle amministrative. Tredici gli arresti. Il valore della merce è di 6,5 milioni di euro.

“I timori del cittadino rispetto alla diffusione del Covid” si legge in una nota del Nas “alimenta la ricerca frenetica di rimedi fai da te in rete”. Per questo sono stati oscurati 132 siti web, tutti con server posti all’estero e con gestori fittizi. Di questi, 112 vendevano farmaci a base di idrossiclorochina, clorochina, lopinavier, azitromicina che attualmente sono autorizzati solo per la sperimentazione clinica.

“La lotta al Covid-19 si fa anche contrastando la produzione e vendita illegale di farmaci e mascherine” ha commentato il ministro della salute Roberto Speranza, che ha diramato un comunicato per “ringraziare i nostri Carabinieri Nas, che in collaborazione con Europol, hanno stroncato un imponente traffico internazionale di falsi. Su medicinali e dispositivi di protezione ci dobbiamo fidare dei nostri medici, farmacisti e professionisti sanitari e fare grande attenzione agli acquisti sul web”.


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Il ministero della Salute mette a disposizione di tutti i cittadini un servizio on line che consente di verificare le confezioni di medicinali per uso umano, basato sui dati presenti sul bollino farmaceutico (fustella) o sulla confezione (scatola).

Inserendo alcune informazioni presenti su fustella o scatola nella pagina di interrogazione della banca dati del ministero, il servizio restituisce il lotto e la data di scadenza: è quindi possibile verificare che queste informazioni corrispondano a quelle riportate sulla confezione. Se le informazioni corrispondono, la confezione è autentica. Il ministero ricorda però che il servizio è ancora in fase sperimentale e il produttore di un dato farmaco potrebbe non aver ancora fornito al ministero della Salute le informazioni riportate sulla confezione del medicinale. Nel caso in cui le informazioni non fossero presenti, il servizio fornisce comunque un apposito messaggio.

Per utilizzare il servizio, è necessario inserire nella pagina di interrogazione  il codice di autorizzazione all’immissione in commercio (codice Aic) e il numero di identificazione della confezione.

Il codice Aic, costituito da un numero di 9 cifre che iniziano con 0, è sempre presente sulla confezione. Se il medicinale è stato acquistato privatamente, il codice Aic è presente anche sul bollino farmaceutico dopo la lettera A. Il numero di identificazione della confezione è presente lateralmente sullo strato inferiore del bollino. Se il medicinale è stato acquistato privatamente, il numero di identificazione della confezione è presente sul bollino sotto al nome del titolare dell’Aic.

La pagina di interrogazione per avvalersi del servizio è resa disponibile sul sito del ministero a questo link.


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Si intitola “Indicazioni relative ai rischi di acquisto online di farmaci per la prevenzione e terapia dell’infezione Covid-19 e alla diffusione sui social network di informazioni false sulle terapie”, è stato redatto dal Gruppo di lavoro Covid-19 dell’Istituto  superiore di sanità ed è stato pubblicato a metà della scorsa settimana e meriterebbe la più ampia diffusione possibile. Perché lo studio – ché di questo si tratta – evidenzia l’esistenza di  “un attivo mercato illegale del farmaco che sta sfruttando l’emergenza sanitaria per lucrare sulla salute e sulla paura della popolazione“ e fornisce alcune fondamentali indicazioni per non cadere vittime dei pericolosissimi Dulcamara del web, le cui offerte ormai spuntano ormai a ogni angolo del web, con rischi facilmente intuibili per quanti, incautamente, cadessero nella ragnatela di annunci  che promettono “cure miracolose” che – al contrario – possono provocare conseguenze molto, molto gravi.

“Il paziente con sintomi lievi che non è ospedalizzato o il cittadino che potrebbe essere stato contagiato non devono assolutamente seguire terapie o profilassi ‘fai da te’ acquistando farmaci online da siti non autorizzati” scrive l’Iss nel suo studio, aggiungendo che “il rischio dell’acquisto di farmaci da farmacie illegali è di assumere medicinali falsificati che possono contenere sostanze tossiche che possono peggiorare la condizione clinica“.

Quindi l’invito più importante, che non bisogna mai stancarsi di ripetere: “La popolazione deve cercare le informazioni sanitarie solo sui siti istituzionali e non dare credito alle numerose informazioni ingannevoli che vengono diffuse attraverso il web e i social network, soprattutto quelle concernenti ‘cure miracolose“.

Questo il link che consente l’accesso al report realizzato dall’Istituto superiore di sanità, che merita certamente di essere consultato.


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«Sono molto preoccupato per alcune notizie che mi arrivano da alcuni pazienti giovanissimi, pronti ad assumere qualsiasi pillola alla ricerca di prestazioni sessuali da pornostar».

L’allarme arriva dal professor Fabrizio Iacono, docente di Urologia all’Università Federico II di Napoli. «Spesso» aggiunge «i ragazzini acquistano queste pillole tramite il web, senza preoccuparsi dei rischi che possono derivare per la salute. Pericoli enormi perché gli adolescenti comprano queste pillole dell’amore on-line, non certo nelle farmacie, e inoltre ne fanno un uso ‘ricreativo’ e molto pericoloso».

La moda degli “acquisti on-line” di farmaci e talvolta anche di smart drugs è diffusa a livello nazionale, ma il timore è che a Napoli si stia sviluppando un mercato particolarmente florido. Per questo l’urologo napoletano lancia un appello ai ragazzi, ma anche ai genitori: «Non fate sciocchezze» dice «utilizzare questi prodotti è rischioso e insensato». Iacono spiega che molti giovani «fanno scorta di queste pasticche in vista dell’estate, con l’idea di poter avere approcci da veri “latin lovers”. Il grosso problema è che la maggior parte di questi prodotti non solo non servono a garantire prestazioni migliori, ma sono addirittura pericolosi».

ANSA


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Cure miracolose per malattie rare, pillole per dimagrire che fanno perdere dieci chili in una settimana, creme contro la disfunzione erettile provenienti dalla tradizione di paesi lontanissimi. Sono più di 68 milioni gli annunci pubblicitari di prodotti farmaceutici non autorizzati che Google ha bloccato nel 2016. Quasi sei volte i contenuti censurati nel 2015.

E’ quanto emerge dal Rapporto sull’attività di vigilanza condotta nell’anno passato dal gruppo di Mountain View per escludere i siti illegali da indicizzazioni e ricerche. In dodici mesi, riferisce Google, sono stati bloccati 1,7 miliardi di annunci pubblicitari. Di questi, 68 milioni riguardavano prodotti per la salute vietati o illegali. Nel 2015, i contenuti dello stesso genere messi in quarantena erano stati “solo” 12,5 milioni.

La violazione delle leggi nazionali su farmaci e prodotti assimilati rappresenta la principale infrazione registrata dal motore di ricerca del gruppo americano. Sempre nel 2016, cita ancora il rapporto, sono più di 47mila i siti perseguiti per truffe su prodotti o programmi diretti alla perdita di peso.


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