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Praticare sport protegge dalla depressione, anche le persone ad alto rischio a seguito di una predisposizione ereditaria: 35 minuti di attività fisica al giorno in media sembrano sufficienti a neutralizzare il rischio di un episodio depressivo.

È la buona notizia che arriva da uno studio condotto presso il Massachusetts General Hospital (MGH) di Boston e pubblicato sulla rivista Depression and Anxiety: la pratica sportiva può minimizzare il rischio di un nuovo episodio depressivo in chi già soffre del disturbo e sembra controbilanciare il rischio genetico di depressione, suggerendo che la malattia non è un ‘destino inalienabile’ ma si può contrastare con corretti stili di vita.

Gli esperti hanno coinvolto quasi 8000 individui che hanno preso parte alla biobanca “Partners Healthcare”, esaminando per due anni il loro stato di salute e gli stili di vita (compresi i livelli di attività fisica svolta), registrando eventuali diagnosi di disturbi depressivi e confrontandone il genoma. In base alle informazioni genetiche gli esperti hanno calcolato per ciascuno un punteggio di rischio di disturbi depressivi.

Ebbene è emerso che coloro che avevano il punteggio più alto (ad alto rischio di un episodio depressivo) ma che svolgevano regolarmente attività fisica erano protetti dal disturbo: in pratica il fatto stesso di praticare attività sportiva neutralizzava il loro rischio genetico. Invece, coloro che erano ad alto rischio genetico per la depressione e sedentari avevano una probabilità elevata di manifestare un episodio depressivo nei due anni di osservazione.

ANSA


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Verdure, frutta e cereali integrali potrebbero avere un effetto antidepressivo

Diretta da Laurel Cherian della Rush University Medical Center in Chicago, la ricerca ha confrontato i tassi di depressione tra individui che aderivano fedelmente alla dieta cosiddetta ‘Dietary Approaches to Stop Hypertension’ (DASH), pensata per ridurre il rischio di pressione alta, coinvolgendo in tutto 964 partecipanti. Lo studio prende le mosse dal fatto che i disturbi depressivi sono in genere più frequenti tra persone con problemi cardiovascolari e pressione alta.

Così gli esperti USA hanno pensato di vedere se un’alimentazione protettiva contro l’ipertensione fosse anche protettiva contro la depressione. Gli scienziati hanno valutato il livello con cui ciascun partecipante seguiva scrupolosamente i dettami della dieta DASH che prevede anche un moderato consumo di grassi saturi, prediligendo cibi di origine vegetali e latticini magri.

È emerso che coloro che seguivano più scrupolosamente la dieta DASH avevano un rischio di depressione dell’11% inferiore rispetto a coloro che, al contrario, la seguivano poco e solevano mangiare, piuttosto, sul modello occidentale, con tanti grassi saturi e carne rossa. Significa che una sana alimentazione potrebbe evitare, almeno ad alcune persone, i disturbi depressivi o comunque consentire di ridurre il rischio di dover ricorrere a farmaci antidepressivi, conclude Cherian.

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Dormire meno potrebbe ridurre la depressione.

Lo dimostra un maxi-studio pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry, basato sull’analisi dei dati di 66 studi condotti in oltre 36 anni di ricerca su questa materia.

La meta-analisi è stata coordinata da Philip Gehrman della Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania. E’ emerso che dormire per 3-4 ore e per le restanti 21-20 restare svegli migliora i sintomi della depressione molto rapidamente, anche nel giro di un giorno. Per contro, i farmaci antidepressivi iniziano a funzionare dopo settimane di utilizzo.

Dallo studio è emerso inoltre che la metà dei pazienti depressi – indipendentemente dal sesso, dal tipo di depressione e altri parametri – possono giovarsi di questa terapia non farmacologica e ad effetto rapido.

Resta da capire in che modo la carenza di sonno – ovviamente gestita da uno specialista e non con il “fai-da-te”, che potrebbe portare solo a tanta stanchezza e conseguenze negative – eserciti i suoi effetti antidepressivi rapidi.

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Passi incessantemente dalla tua pagina Facebook a Twitter per poi andare ad aggiornare Instagram o altri social cui sei iscritto? Il rischio è di sviluppare depressione e ansia.

Una ricerca Usa mostra che i giovani attivi su tanti social (fino a 11 diversi), indipendentemente dal tempo trascorso complessivamente su di essi, hanno un rischio più che triplo di ansia e depressione rispetto a coetanei per nulla attivi o che usano al massimo due sole piattaforme.

Lo rivela una ricerca condotta da esperti della University of Pittsburgh Center for Research on Media, Technology and Health (CRMTH). L’analisi è stata pubblicata sulla rivista Computers in Human Behavior ed ha coinvolto un campione di quasi 1800 giovani che sono stati monitorati per vedere se presentassero ‘segni’ di depressione e ansia e a che livello. A tutto il campione è stato anche chiesto di riferire quali e quanti tra questi social erano soliti usare: Facebook, YouTube, Twitter, Google Plus, Instagram, Snapchat, Reddit, Tumblr, Pinterest, Vine e LinkedIn.

“Il legame trovato tra uso di molti social e rischio ansia e depressione è così forte che i clinici dovrebbero tenerne conto e chiedere ai propri pazienti depressi e ansiosi che uso fanno dei social per poi dare adeguato supporto e counseling per aiutare i pazienti stessi a limitarne l’uso”, dichiara l’autore del lavoro Brian Primack.

ANSA


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