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La piccola paziente era arrivata all’ospedale Infantile Regina Margherita prima di Pasqua con febbre alta e dolori addominali. Un’ecografia ed una TAC  rivelano una massa di circa 4 cm al polo superiore del rene destro. Si decide di effettuare in modo sperimentale l’intervento per via robotica, e l’anatomia della bimba ricostruita in maniera tridimensionale (3D). Il tumore è stato asportato completamente ed il rene viene accuratamente preservato.

Per la prima volta in Italia, ed una delle prime al mondo, un robot ha asportato in età pediatrica su una bimba di 4 anni un tumore renale maligno senza rimozione dell’intero rene, dopo la ricostruzione in 3D dell’anatomia della bambina. Lo annuncia la Città della Salute di Torino in una nota.

La piccola paziente di 4 anni era arrivata al Pronto soccorso dell’ospedale Infantile Regina Margherita prima di Pasqua, aveva la febbre alta e dolori addominali. Un’ecografia ed una TAC  rivelano una massa di circa 4 cm al polo superiore del rene destro. La bimba viene presa in carico e ricoverata nel reparto di Oncoematologia. Anche dopo le ulteriori indagini ed esecuzione di Risonanza Magnetica Nucleare la diagnosi non è certa, potrebbe trattarsi di un tumore maligno ma anche di un tumore benigno o di una malformazione  congenita che si è complicata.

Il caso viene discusso in maniera multidisciplinare con gli oncologi, gli urologi pediatrici e gli urologi dell’ospedale Molinette. La massa è in una posizione di difficile accesso, localizzata tra il fegato, i grossi vasi del corpo (vena cava inferiore) ed i vasi del rene, e non avendo una sicura natura maligna, dovrebbe essere asportata senza dover rimuovere tutto il rene.

“Si decide – riferisce ancora la nota della Città della Salute – di effettuare in modo sperimentale l’intervento per via robotica con la disponibilità del professor Gontero, esperto di chirurgia laparoscopica e robotica del rene nell’adulto”.

La bambina è molto piccola, pesa solo 14 kg, ed al mondo solo pochi interventi simili sono stati effettuati. L’intervento viene accuratamente pianificato, e l’anatomia della bimba ricostruita in maniera tridimensionale (3D) sulla base della TAC e della Risonanza Magnetica effettuate. Pochi giorni dopo la paziente viene operata con tecnica robotica: il tumore viene asportato completamente ed il rene viene accuratamente preservato.

L’intervento è effettuato dal professor Gontero e dalla sua équipe nelle sale robotiche dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con gli anestesisti e rianimatori dell’ospedale Infantile Regina Margherita e con il personale infermieristico delle sale operatorie sia delle Molinette che dell’ospedale pediatrico. L’operazione è durata 3 ore ed è perfettamente riuscita. La bambina è stata tenuta in osservazione per 24 ore in Terapia Intensiva del Regina Margherita, ma poi è stata trasferita in reparto di Chirurgia Alta Intensità e dopo soli 4 giorni è andata a casa guarita. All’esame istologico é risultato essere un tumore maligno, completamente asportato. Adesso la bambina sta bene e proseguirà i controlli medici. Della brutta avventura restano solo 4 piccole cicatrici sull’addome, quasi invisibili.

“E’ il felice risultato dell’applicazione della più recente tecnologia in ambito medico (chirurgia robotica e ricostruzione anatomica 3D), e di una perfetta collaborazione ed integrazione tra competenze multispecialistiche dell’adulto e del bambino, quali è possibili avere solo in una struttura come la Città della Salute di Torino, eccellenza piemontese ed italiana”, conclude la nota.


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L’intervento è stato eseguito dall’équipe di Nicola Felici. L’uomo di 52 anni è stato sottoposto ad intervento complesso durato cinque ore, durante le quali sono state ricollegati arterie, nervi, vene e muscoli risultati strappati dal trauma, dopo che l’intervento degli ortopedici aveva stabilizzato le fratture.

Sono buone le condizioni dell’uomo di 52 anni coinvolto nei giorni scorsi in un gravissimo incidente stradale, durante il quale aveva riportato il distacco completo della gamba destra dal corpo.

Ricoverato in Codice rosso presso il Pronto Soccorso del San Camillo,  l’uomo è stato sottoposto ad intervento complesso durato cinque ore, durante le quali sono state ricollegati arterie, nervi, vene e muscoli risultati strappati dal trauma, dopo che l’intervento degli ortopedici aveva stabilizzato le fratture.

L’intervento è stato eseguito dall’équipe di Nicola Felici, responsabile dell’Unità operativa specialistica per il reimpianto e la ricostruzione degli arti superiori ed inferiori – con tecnica microchirurgia utilizzando microscopio operatore ovvero uno strumentario che permette di anastomizzare piccole strutture come nervi, arteria e vene.

L’arto poi “reimpiantato” all’arrivo in Ospedale era completamente “devascolarizzato” a causa del trauma amputativo che aveva interrotto la circolazione del sangue che è stata ripristinata grazie ad un intervento microchirurgico.

“Ad una settimana dal reimpianto  – spiega Nicola Felici – le condizioni complessive del  paziente sono buone  e il signore nelle prossime ore inizierà a muovere i primi passi con l’ausilio del deambulatore. L’arto risulta essere ben perfuso e con una buona circolazione del sangue”.

“Questo tipo di intervento – dichiara Fabrizio d’Alba, Direttore generale dell’Azienda – eseguito con il coinvolgimento delle equipe degli anestesisti rianimatori e degli ortopedici, è stato possibile presso il nostro Ospedale grazie all’esistenza di un’ Unità operativa, inserita nella struttura “choc e trauma”, dedicata al reimpianto degli arti superiori ed inferiori. Una eccellenza che permette di ridare speranza di vita e mobilità a cittadini colpiti da traumi e lesioni”.


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