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Il piccolo, di due mesi, poteva respirare solo dalla bocca, ma questo creava gravi difficoltà all’alimentazione, mandando il bimbo incontro a una carenza di ossigeno. Necessario il ricorso alla nutrizione artificiale per via parenterale, poi l’intervento per evitare una tracheostomia. L’operazione, coordinata dal neurochirurgo Lorenzo Genitori, ha visto per la prima volta l’applicazione di una tecnica endoscopica utilizzata negli adulti che hanno problemi di apnea nel sonno o sono “grandi russatori”.

Un intervento endoscopico a livello del basicranio, mini-invasivo, ha permesso a un neonato di due mesi, in cura all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, di tornare a respirare in modo corretto, evitando la tracheostomia, una procedura invasiva che comporta rischi molto elevati, soprattutto in bambini così piccoli. È questo uno degli interventi con cui il pediatrico fiorentino inaugura l’attività di chirurgia dei disturbi respiratori nel sonno.

L’operazione, che per la prima volta ha previsto l’applicazione di una tecnica endoscopica utilizzata negli adulti che hanno problemi di apnea nel sonno o sono “grandi russatori”, è perfettamente riuscita e il piccolo ora sta bene e ha fatto ritorno a casa. “Un risultato importante – commenta l’ospedale in una nota – che ha visto al lavoro un’equipe di professionisti del pediatrico fiorentino, coordinati da Lorenzo Genitori,responsabile del Centro di eccellenza di Neurochirurgia: neurochirurghi, endoscopisti respiratori, otorinolaringoiatri, chirurghi maxillo-facciali, rianimatori, specialisti medici delle vie respiratorie e personale infermieristico”.

Il piccolo paziente era affetto da una gravissima malformazione cranio-facciale sindromica su base genetica. A rendere necessario il ricovero, però, è stato un grave problema di tipo respiratorio e alimentare: il piccolo non era infatti in grado di respirare attraverso il naso a causa di un problema al palato molle che, otturando le coane – i canali che collegano il naso alla laringe – gli rendeva impossibile respirare, se non attraverso la bocca. Una difficoltà che aveva avuto pesanti ripercussioni sul fronte dell’alimentazione e della respirazione: nel momento di prendere il latte, il neonato andava automaticamente incontro a una carenza di ossigeno. Si è quindi reso necessario il ricorso alla nutrizione artificiale per via parenterale.

Per evitare che il piccolo dovesse andare incontro a una tracheostomia, dopo indagini strumentali con TAC e RM, i medici hanno deciso di sottoporlo a una valutazione endoscopica delle prime vie aeree e si sono resi conto che la malformazione anatomica aveva creato un problema a livello funzionale. Ed è proprio sulla funzionalità che hanno deciso di intervenire, evitando interventi più invasivi, come l’introduzione di uno stent, che comporta il rischio di recidive, o di una tracheostomia.

La decisione di utilizzare una tecnica mini-invasiva ha funzionato: nel post operatorio il bambino ha ricominciato a succhiare e a mangiare mantenendo un corretto flusso respiratorio attraverso il naso.


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Russare: una problematica molto diffusa, che riguarda abitualmente quasi la metà degli adulti con conseguenze che possono essere importanti per la salute e anche per il rapporto di coppia, perché questa abitudine può provocare liti con il partner.

Diverse possono essere le motivazioni alla base, che vanno dal peso in eccesso a ostruzioni anatomiche, fino a raffreddori e allergie se il problema è transitorio.

Ad esplorare il tema è un approfondimento della Pennsylvania State University. In alcuni, il russare è causato da un’ostruzione genetica anatomica come un setto nasale deviato, tonsille grandi, un palato molle che diventa più flaccido o una circonferenza del collo ampia. Anche le persone con disturbi come la paralisi cerebrale o malattie degenerative soffrono del problema perché hanno meno tono muscolare. Altro elemento scatenante è l’eccesso di peso soprattutto quando l’indice di massa corporea supera 25, perché si può avere tessuto e peso extra intorno alle vie respiratorie. Occasionalmente invece si può russare per un’allergia o un raffreddore.

Alcune strategie anti russamento esistono: ad esempio, è importante sapere che coloro che dormono sulla schiena sono più inclini a russare rispetto a chi dorme su un lato. A volte, addormentarsi col sostegno di un cuscino a cuneo o in una poltrona reclinabile invece che orizzontalmente può aiutare a diminuire il problema. In alcuni casi, russare è associato alle apnee del sonno. “Se si russa e si sente che il sonno è di cattiva qualità, potrebbe essere una buona idea andare dal medico di famiglia per una valutazione”, evidenzia Neerav Goyal, della Penn State Health. L’apnea notturna non trattata può sottoporre i polmoni e il cuore a lavoro extra, e anche contribuire ad altre condizioni potenzialmente letali, come ipertensione, malattie cardiache, ictus e colpi di sonno al volante. Cambiare stile di vita perdendo i chili di troppo “avrà sicuramente un grande impatto”.


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