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Il contatto con gli animali da compagnia aiuta i bambini a difendersi dalle allergie e dalle infezioni intestinali: Lo studio aggiunge un’ulteriore, positiva evidenza alla letteratura relativa al rapporto tra bambini e pet

I cuccioli e gli altri animali da compagnia aiutano i bambini ad “accumulare” due tipi di batteri nell’intestino, che sono associati a un minor rischio di allergie e obesità. E’ quanto riferisce uno studio canadese pubblicato da Microbiome. Quando i ricercatori hanno analizzato i campioni di feci di 746 bambini, hanno scoperto che il contatto con cani e gatti di casa durante la gravidanza e la prima infanzia era associato a livelli più elevati di due microrganismi intestinali: Ruminococcus e Oscillospira, che sono correlati ad una minore probabilità di sviluppare allergie e obesità rispettivamente.

Le varietà di microbi potrebbero essere trasmessi dalla madre durante il parto anche nel parto cesareo, dopo di che gli animali domestici possono trasferire direttamente i microbi benefici quando entrano in contatto diretto con i bambini e i neonati, depositandoli sulle superfici domestiche.

Lo studio

Circa il 45% delle famiglie partecipanti allo studio non aveva animali domestici e un altro 8% ne aveva avuti solo durante il periodo della gravidanza. Tra le famiglie con animali da compagnia, sia durante la gravidanza che dopo, il 44% aveva solo cani, il 34% solo gatti e il 20% entrambi gli animali. I bambini esposti agli animali in gravidanza o nell’infanzia, presentavano almeno il doppio delle probabilità di avere elevati livelli di Ruminococcus e Oscillospira.

Tra i bambini, le cui madri ricoverate avevano assunto antibiotici per prevenire la trasmissione vaginale del gruppo B Streptococcus durante il parto, quelli esposti agli animali da compagnia in gravidanza o dopo il parto presentavano livelli minori di Streptococcus nelle feci. E’ noto che questa famiglia di batteri causi la polmonite nei neonati. L’esposizione all’animale da compagnia è stata correlata a livelli più bassi nelle feci di enterobatteri anche nei bambini nati con cesareo che, di norma, presentano livelli elevati di questi microbi a tre mesi di età. E’ noto che tali batteri sono associati a Salmonella e ad altre infezioni.

Le conclusioni

Tutti questi risultati si aggiungono alle crescenti evidenze che collegano l’esposizione agli animali da compagnia o agli animali da fattoria con un minor rischio di problemi di salute come l’asma e le allergie, secondo quanto ha riferito Tove Fall, ricercatore allUniversità di Uppsala in Svezia. Lo studio, dicono i ricercatori, dimostra che alcuni batteri sono più comuni nella flora intestinale dei bambini nati in case dove vivono animali, non si sa come questi batteri influenzano la salute dei piccoli, ma in generale una maggiore diversità e ricchezza della flora batterica intestinale si pensa possa aiutare a proteggere il bambino da malattie legate al sistema immunitario.

Fonte: Microbiome


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Dal fumo di sigaretta, all’uso eccessivo di detersivi, candele o incensi. Dai mobili nuovi a vernici, disinfettanti, solventi e muffe. Sono solo alcune delle tanti fonti di inquinamento dell’aria presenti normalmente in casa e che possono costituire un rischio per la nostra salute. A indicare alcune semplici regole da seguire è l’opuscolo “L’aria della nostra casa, come migliorarla?”, pubblicato sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

L’inquinamento non è solo fuori dalle nostre case e provocato dalle emissioni di auto, caldaie e camini, ma anche dentro le nostre abitazioni e, in generale, nei luoghi chiusi, ovvero “indoor”.

Il primo consiglio è non fumare dentro casa. Una corretta abitudine è invece quella di areare spesso gli ambienti, in particolare quando si cucina o si utilizzano prodotti per la pulizia, dopo la verniciatura di una stanza e in caso si abbiano animali domestici, ma anche in presenza di nuovi mobili da arredo, «poiché potrebbero rilasciare inquinanti chimici per lungo tempo». Limitare l’uso di insetticidi, utilizzare con attenzione prodotti da bricolage come colle, solventi e sigillanti. Nello scegliere le vernici con cui tinteggiare preferire quelle a basse emissioni, come riportato su etichetta. E’ buona norma poi pulire con cadenza i filtri dei condizionatori e far prendere aria ai vestiti ritirati dalla lavanderia prima di riporli nell’armadio. E ancora lavare con regolarità tende e tappezzerie ed evitare temperatura e umidità troppo elevate perché possono favorire la formazione di muffe e acari. Infine non eccedere con l’utilizzo di prodotti di pulizia, detergenti e detersivi, incensi e candele profumate.

«Il pulito – spiega la guida – non ha odore. Preferire aceto e bicarbonato e lasciare prodotti più aggressivi», come candeggina e ammoniaca, «solo quando strettamente necessario».

ANSA


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